STILL ALICE
(Regia: Richard Glatzer, Wash Westmoreland, 2014, con Julianne Moore, Alec Baldwin, Kristen Stewart)

I film sulla malattia sono sempre i più rischiosi e indigeribili, vorremmo davvero vederne meno. Tuttavia c’è metodo e metodo per affrontare il tema. Lo si può fare – male – come ne La teoria del tutto, o con misura e rispetto come in Still Alice. Ovvero, come una splendida cinquantenne scopre d’essere affetta da una rara forma di Alzheimer precoce. Indubbio, certe metafore sono troppo scoperte (la protagonista è una stimata linguista improvvisamente non più padrona del proprio linguaggio), ma il film del duo Glatzer-Westmoreland ha la bella intuizione di mostrare lo sviluppo e i sintomi della malattia come un angoscioso e triste horror della psiche, e l’interpretazione di Julianne Moore, autentica e lontana da ogni patetismo, è magnifica (così come quelle di Alec Baldwin e Kristen Stewart che ne interpretano il marito e la figlia ribelle). (ap)
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