La terza puntata delle avventure dell’ex agente della CIA in pensione Bryan Mills (un “corretto” quanto insignificante Liam Neeson), con figlia ed ex moglie al seguito, non tenta di fatto nuove strade. Il nostro freddo e spietato eroe senza macchia, come nel precedente capitolo, da cacciatore diventa preda: incastrato per un omicidio che non ha commesso dai cattivi di turno, questa volta russi, si ritrova alle calcagna la polizia di Los Angeles, e di conseguenza lo vediamo nuovamente immerso in una corsa contro il tempo per scovare i veri responsabili dell’assassinio del quale è ritenuto responsabile. Il film – ancora una volta scritto e prodotto da Luc Besson – è l’ennesima declinazione del già non memorabile prototipo, un b movie che non riesce mai a coinvolgere davvero, sbiadita paccottiglia action priva di sorprese ed ironia, e quel che è peggio di folli sterzate iperboliche, che gli avrebbero donato almeno un sano gusto trash. (fc)