LA COMUNE

(Regia: Thomas Vinterberg, 2015, con Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen, Helene Reingaard Neumann, Lars Ranthe)

LA COMUNE

Spinto dalla consorte Anna, giornalista televisiva, un professore di architettura accetta di fondare una comune nella Copenhagen del 1975. La convivenza con gli altri sembra funzionare malgrado l’eterogeneità degli amici e conoscenti coinvolti nel progetto, finché egli non s’innamora di una sua studentessa e la situazione si complica. Dopo il discutibilissimo Il Sospetto e la nuova riduzione da Via dalla pazza folla di Hardy, l’ex dogmatico Vinterberg racconta la fine dei sogni di condivisione e di nuovi equilibri familiari e sociali subentrata con gli anni Settanta. La sceneggiatura (scritta insieme a Tobias Lindholm, regista del mediocre A War, candidato all’Oscar per il miglior film straniero) liquida in breve la nostalgia e limita gli eccessi di sgradevolezza tipici del suo cinema, ma non una forte dose di programmaticità e didascalismo, faticando a reggere la distanza (incappando anche in qualche caduta di tono, come il bambino malato). All’attivo la splendida prova di Trine Dyrholm, scopertamente ispirata a quella di Gena Rowlands nel capolavoro cassavetesiano Una Moglie: ma non può bastare da sola a salvare la baracca. (dz)

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