CRIMINAL

(Regia: Ariel Vromen, 2016, con Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Alice Eve, Gal Gadot, Gary Oldman, Ryan Reynolds)

CRIMINAL

La memoria di un defunto agente CIA è “impiantata” in quella di un mezzo psicopatico sacrificabile. Nella sua mente sono nascoste informazioni che potrebbero impedire l’attacco di un cyber terrorista che minaccia il mondo, ma affiorano anche le emozioni della vita “precedente”, e il rude criminale inizia a distinguere il giusto dallo sbagliato e rabbonirsi. Praticamente lo stesso plot di Self/Less, ma interpretato da un cast un filino più decente. Il regista Ariel Vromen ha abbandonato le velleità autoriali del precedente The Iceman, tuffandosi in quello che è un prodotto di serie b in piena regola. Se l’incipit è convenzionale (e per fortuna l’insopportabile Ryan Reynolds è fatto fuori dopo la prima sequenza), poi la sceneggiatura è libera di delirare senza troppe giustificazioni logiche. Il procedimento che permette “l’installazione” della mente umana in un altro corpo viene sbattuto in faccia allo spettatore con la grazia di un trailer di Maccio Capatonda, ed è impossibile prendere sul serio un cattivone, sorta di versione spagnola di Beppe Grillo, che denuncia lo strapotere delle banche e tiene in scacco la CIA con il solo utilizzo di un portatile. Costner, in gran spolvero e in vena di divertirsi, è a suo agio con un protagonista violento, eccessivo e ironico (prende a pugni la gente senza motivo, dà della cicciona a una signora in biblioteca…) che cede al potere dei sentimenti e della bellissima “moglie” Gal Gadot, e tiene in piedi da sé l’intero film. Simpatica e spedita serie b come si faceva una volta, quella che sembra già pronta per le offerte nei cestoni del Mediaworld. (ap)

voto_3