A seguito di alcuni test di sicurezza eseguiti in modo approssimativo che provocano l’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, il capo elettricista della struttura Mike Williams (Mark Wahlberg) cerca di salvare il maggior numero di membri dell’equipaggio prima che sia troppo tardi. Storia vera di uno dei più grandi disastri ambientali nella storia americana (avvenuto il 22 aprile 2010) che causò la perdita di oltre cinque milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico e costò la vita ad undici persone. Tre anni dopo il precedente Lone Survivor, Peter Berg realizza un dramma d’azione vecchia maniera, che guarda in modo esplicito al filone del cinema catastrofico. Se tensione e spettacolo non mancano e l’intenzione è offrire allo spettatore una riflessione più ampia sulle responsabilità di chi garantisce sicurezza contro il profitto, Deepwater – Inferno sull’oceano è vittima di una scrittura stereotipata di situazioni e personaggi, spreca un cast di nomi forti (inutili Kate Hudson e John Malkovich) e si limita a raccontare l’ennesima storia di coraggio ed eroismo con eccessivo didascalismo. (rt)