IL SOGNO DI FRANCESCO

(Regia: Renaud Fély, Arnaud Louvet, 2016, con Elio Germano, Jérémie Renier, Marcello Mazzarella, Alba Rohrwacher)

IL SOGNO DI FRANCESCO

L’attacco con Francesco (Elio Germano, sempre una certezza ma risente un po’ dell’autodoppiaggio dal francese) estatico tra gli uccellini fa temere il peggio, che però non arriva. Invece d’una trita agiografia sulla santità, il film della coppia Fély-Louvet segue delicatamente le mosse di Elia da Cortona (Jérémie Renier, ottimo): il più altruista e illuminato dei seguaci di Francesco, ma anche il più pragmatico. Anche se le sequenze con al centro il santo di Assisi non riescono ad esimersi più di tanto dal predicozzo, pur non troppo banale quando il tema è la liberazione dalla paura, il percorso interiore di Elia, stretto tra il bisogno di aiutare il prossimo (vedi il trovatello Stefano) e la volontà gerarchizzante di una chiesa più che mai secolarizzata, affascina ed è sempre incorniciato da una regia raffinata con pochi primi piani e molti totali tra le campagne del centro Italia. Alla lunga la lotta per far approvare la regola che sancisce la nascita dell’ordine di Francesco presso la Santa Sede (punto cruciale della storia) finisce per stancare, ma è riscattata da un finale di una certa coerenza che regala lo spazio dovuto a ognuno dei protagonisti. Particina per Alba Rohrwacher nel ruolo di Santa Chiara, che il suo ordine delle Clarisse lo possiede già. (mc)

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