PAY THE GHOST

(Regia: Uli Edel, 2015, con Nicolas Cage, Sarah Wayne Callies, Veronica Ferres)

PAY THE GHOST

Nicolas Cage, con la media di 4 film all’anno da protagonista, quasi tutti maldestri e interscambiabili, sembra un vero e proprio genere a sé, e ben codificato. Con questo Pay the Ghost non siamo ai livelli deliranti di Left Behind, ma l’avesse diretto Schrader (Il nemico invisibile) per qualcuno magari sarebbe anche un cult. Qui Cage in soli 10 minuti recita Goethe, si veste da cowboy e si dispera. Se da un lato il regista Uli Edel (dalla filmografia anonima, ma noto per aver diretto nel 1981 Christiane F.) nel narrare questa ghost story di una coppia che perde il figlio alla festa di Halloween tenta di essere al passo coi tempi mischiando suggestioni da Babadook, La Madre, Dark Skies, Sinister e forse Ben Wheatley (Kill List), ma anche un po’ di esoterismo da Le Streghe di Salem, dall’altra non dice nulla di nuovo e l’aggiornamento degli stilemi si traduce in cronica mancanza di idee (originali). Gli spaventi sono creati coi mezzi più infantili, la CGI è di rara sciatteria e contribuisce in qualche scena ad aggiungere un involontario tocco trash: la madre spaventata da un monopattino (!), la morte di Veronica Ferres. Il finale, per l’ennesima volta, è il trionfo della prevedibilità. Se non altro la presenza di Sarah Wayne Callies (Prison Break, The Walking Dead) farà piacere agli amanti delle serie tv. (dv)

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