LA BELLA E LA BESTIA
(Regia: Bill Condon, 2017, con Dan Stevens, Emma Watson, Luke Evans, Kevin Kline)

Non una nuova versione della celeberrima fiaba europea che insegna l’accettazione del “diverso”, ma un adattamento live action del film d’animazione Disney del 1991, di cui riprende situazioni, dialoghi e canzoni con minime e stonate variazioni (come l’inserimento politically correct e forzato di personaggi omosessuali o le parentesi sul passato della Bestia che ne “giustificano” in parte la cattiveria). Praticamente un cartoon con attori in carne ed ossa (si fa per dire: la Bestia, così come tutti gli oggetti animati che abitano il castello, sono realizzati in CGI) che risulta meccanico, freddo e insensato e fa rimpiangere la semplicità e la riverenza di Cenerentola di Branagh. Un kolossal realizzato solo per doveri di mercato, a cui sfuggono totalmente i concetti di magia e romanticismo e che si accontenta di offrire al pubblico solo ciò che desidera. Gli incassi stratosferici in tutto il globo sembrano dare ragione alla Disney, ma è con prodotti come questo che si uccide il Cinema. L’adattamento italiano delle canzoni non fa che aumentare il tedio. (ap)
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