LONTANO LONTANO

(Regia: Gianni Di Gregorio, 2019, con Gianni Di Gregorio, Giorgio Colangeli, Ennio Fantastichini)

LONTANO LONTANO

Un professore romano in pensione passa le giornate in compagnia dell’amico di vecchia data Giorgetto, con cui trascorre lunghe mattinate al bar di fiducia. Giorgetto, stanco della solita vita e intrigato dall’idea di usufruire della sua pensione in un paese economicamente più favorevole dell’Italia, progetta un viaggio all’estero convincendo l’amico. I due troveranno aiuto nell’eccentrico Attilio, uomo di mondo desideroso anch’egli di andarsene all’estero. I tre si organizzano per la missione, ma non tutto va secondo i piani. Presentato in anteprima al 37° Torino Film Festival e uscito nelle sale il 20 febbraio scorso, Lontano Lontano è il quarto film scritto, diretto e interpretato dall’autore romano Gianni Di Gregorio. Il regista di Pranzo di Ferragosto, Gianni e le donne e Buoni a nulla torna dietro la macchina da presa a distanza di 6 anni, prendendo accanto a sé nel cast Giorgio Colangeli ed Ennio Fantastichini (alla sua ultima prova sul grande schermo, l’attore è scomparso poco dopo la fine delle riprese). In ruoli minori anche Roberto Herlitzka e Daphne Scoccia. Il film è disponibile gratuitamente sulla piattaforma on demand RaiPlay. Con Lontano Lontano, Di Gregorio torna alla classica commedia malinconica di toni e atmosfere agrodolci. Girato e concepito con leggerezza sia stilistica che narrativa, il film si presenta inizialmente come un potenziale road movie, aspetto che poi scompare dalla narrazione. Perché il possibile viaggio dei tre protagonisti diventa una sorta di divertente chimera, che Di Gregorio sfrutta sia per trarne una commedia degli imprevisti, sia per pungere (senza cinismo) certe storture dell’Italia contemporanea. Ma quello che funziona in Lontano Lontano non è tanto la riflessione sulla paura di voltare pagina nella vita quanto la tenerezza e la gentilezza che traspaiono da una sceneggiatura semplice ma efficace. Una Roma ripresa anche nella banalità e senza voli pindarici, ma soprattutto un film sull’amicizia e sull’umanità, sospeso tra il miglior Verdone e qualche accento alleniano. Sorprende la delicatezza dei gesti e delle situazioni, nonostante sul racconto rimanga comunque un velo di tristezza. Il tutto condito da un trio attoriale di primo livello che della calma, della pacatezza e della sincerità fa i tratti migliori. (rt)

voto_4