GHOSTBUSTERS: LEGACY

(Regia: Jason Reitman, 2021, con Gilles Mckenna, Finn Wolfhard, Carrie Coon, Paul Rudd, Bill Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver)

GHOSTBUSTERS: LEGACY

Rimasta senza un soldo Callie si trasferisce insieme ai suoi due figli, Phoebe e Trevor, in una fattoria decrepita e isolata, ereditata alla morte del nonno dei ragazzi, nei pressi di Summerville. Nella cittadina si verificano da tempo strani fenomeni a cui gli abitanti si sono ormai assuefatti: piccole e brevi scosse che quotidianamente fanno tremare la terra pur non essendo riconducibili ad alcuna attività sismica. Un giorno Phoebe trova in casa uno strano arnese e decide di portarlo a scuola per mostrarlo a un compagno di classe, destando l’interesse di un suo insegnante. L’uomo le rivela che si tratta di una trappola per fantasmi, simile a quelle utilizzate negli anni ‘80, in una New York invasa dagli spettri, dagli Acchiappafantasmi. È solo l’inizio di un’avventura destinata a sconvolgere la vita di Phoebe e Trevor, che verranno a conoscenza di eventi passati della loro famiglia di cui erano all’oscuro. A pensarci bene non poteva che essere Jason Reitman a proseguire le avventure e rinverdire i fasti di Ghostbusters, film campione d’incassi realizzato dal padre Ivan nel 1984, autore cinque anni più tardi di un secondo capitolo, decisamente inferiore rispetto all’originale divenuto uno dei titoli più famosi e iconici degli anni ‘80. Questo Ghostbusters: Legacy (a cui preferiamo di gran lunga il titolo originale Ghostbusters: Afterlife) decide saggiamente di riallacciarsi direttamente al primo film, non prendendo in considerazione il secondo capitolo e ancor meno l’inutile e discutibile remake del 2016, riuscendo a omaggiarlo in modo sincero e finanche commovente (il film è dedicato a Harold Ramis, scomparso nel 2014, autore insieme a Dan Aykroyd della sceneggiatura del capitolo originale). Il lavoro di scrittura – portato avanti da Jason Reitman insieme a Gil Kenan – alla base di questo riuscitissimo sequel si dimostra davvero efficace e brillante, capace di sviluppare una storia con personaggi e scenari inediti che a poco a poco finiscono col riallacciarsi alle vicende e ai protagonisti del primo film. Jason Reitman guarda sì al Ghostbusters del 1984, ma evita di farsi travolgere e affossare dall’operazione nostalgia fine a se stessa, riuscendo tramite una serie di trovate e invenzioni visive, supportate da un ottimo comparto tecnico, a rilanciare continuamente il suo film e a donargli un’anima e un cuore che rimandano non solo al cult diretto dal padre, ma anche al miglior cinema per ragazzi di cui Steven Spielberg è stato maestro indiscusso e insuperabile. Siamo certi che Ghostbusters: Legacy non conquisterà solo i fan dell’originale, che vi ritroveranno un’infinità di rimandi e citazioni, ma saprà far breccia anche negli spettatori più giovani. Jason Reitman, già autore di piccole perle come Juno e Young Adult, imbastisce due ore di puro e semplice intrattenimento gestite con grande intelligenza, in cui si rimane sempre dentro a una storia in grado di divertire ma anche di far commuovere e pensare. (bs)

voto_4