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BEST OF – IL MEGLIO DEL 2020

BEST OF – IL MEGLIO DEL 2020

Cosa resterà del 2020.

In un’annata così particolare non ce la siamo sentita di fare la classifica generale come gli altri anni: troppi sei mesi senza cinema in sala, troppi i film rinviati a data da destinarsi, troppe le incognite che avrebbero finito per condizionare la nostra top (siamo così sicuri che certi film, se visti in sala anziché in streaming, avrebbero avuto la medesima considerazione critica?). Ho dato allora a ciascuno dei redattori che se la sono sentita il compito di indicare il suo “best of”, una selezione di tutto ciò che il 2020 ha comunque portato loro (o che si sono andati a cercare, spesso con tenacia e buona volontà). Ne è uscita una cosa piuttosto eterogenea. C’è chi ha prodotto comunque una classifica ragionata di quanto visto, chi ha dato largo spazio a recuperi, a inediti o lavori visti ai festival, chi ha aggiunto colonne sonore e persino libri, specialmente a tema cinefilo. Mi sembra che si tratti di uno sfogo giusto e meritato a conclusione di un anno tanto difficile, con gli inevitabili alti e bassi dovuti all’incertezza della situazione sanitaria ed economica complessiva. Forse tutto tornerà come prima nel 2021, forse qualcosa è destinato a mutare per sempre anche nella nostra quotidianità di appassionati di immagini in movimento. Di certo, il nostro amore per la magia del cinema non si è affievolito: le nostre selezioni stanno a dimostrarlo. (dz)

 

IL MEGLIO DEL 2020 PER LA REDAZIONE

 

ALBERTO FERRANTE

 

Ema (Pablo Larraìn)

Favolacce (Fabio e Damiano D’Innocenzo)

Memorie di un assassino (Bong Joon-ho)

Undine (Christian Petzold)

Mank (David Fincher)

Little Joe (Jessica Hausner)

I primi due sono sicuramente i film dell’anno che più mi sono piaciuti. Little Joe non rappresenta uno dei migliori film dell’anno, ma l’ho voluto inserire “fuori concorso” perché credo che al momento dell’uscita in Italia abbia presentato diversi punti di contatto con la situazione attuale.

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ALESSANDRO MELIS

 

Senza ordine, i film:

Diamanti grezzi (Josh Safdie, Benny Safdie)

Sto pensando di finirla qui (Charlie Kaufman)

L’uomo invisibile (Leigh Whannell)

Ema (Pablo Larraín)

High life (Claire Denis)

Matthias & Maxime (Xavier Dolan)

Memorie di un assassino (Bong Joon-ho)

Il lago delle oche selvatiche (Diao Yinan)

Il re di Staten Island (Judd Apatow)

Vitalina Varela (Pedro Costa)

 

Top 5 Inediti in Italia o visti ai festival in streaming:

The dark and the wicked (Bryan Bertino)

The oak room (Cody Calahan)

The beach house (Jeff Brown)

Better days (Derek Tsang)

Edward (Thop Nazareno)

 

Top 3 O.S.T. :

Uncut gems (Daniel Lopatin)

Tenet (Ludwig Göransson)

Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga (Various artists)

 

Top 3 serie tv:

The boys S2

Tales from the loop

The outsider

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ALEX POLTRONIERI

 

I film (top 10):

La ragazza d’autunno (Kantemir Balagov)

Sto pensando di finirla qui (Charlie Kaufman)

Fireball – Messaggeri dalle stelle (Werner Herzog, Clive Oppenheimer)

Roubaix, une lumière (Arnaud Desplechin)

Piccole donne (Greta Gerwig)

Wolfwalkers – Il popolo dei lupi (Tomm Moore, Ross Stewart)

Richard Jewell (Clint Eastwood)

Diamanti grezzi (Josh Safdie, Benny Safdie)

Corpus Christi/The hater (Jan Komasa)

L’uomo invisibile (Leigh Whannell)

 

Guilty pleasure: Underwater (William Eubank)

 

I serial:

The last dance

The outsider

Tales from the loop

The Great

We are who we are

 

Guilty pleasure: The Mandalorian S2

 

Le soundtracks:

Uncut Gems (Daniel Lopatin)

Tenet (Ludwig Göransson)

Mank/Soul (Trent Reznor e Atticus Ross)

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BORIS SCHUMACHER

 

Top Ten 2020 uscita sala/streaming:

1 – Diamanti grezzi (Josh Safdie, Benny Safdie)

2 – La ragazza d’autunno (Kantemir Balagov)

3 – Wolfwalkers – Il popolo dei lupi (Tomm Moore, Ross Stewart)

4 – Mank (David Fincher)

5 – Ema (Pablo Larraìn)

6 – Richard Jewell (Clint Eastwood)

7 – L’hotel degli amori smarriti (Christophe Honoré)

8 – Fireball – Messaggeri dalle stelle (Werner Herzog, Clive Oppenheimer)

9 – Roubaix, une lumière (Arnaud Desplechin)

10 – L’uomo invisibile (Leigh Whannell)

 

Inediti:

Chasing dream (Johnnie To)

Camp de maci (Eugen Jebeleanu)

The dark and the wicked (Bryan Bertino)

Mom, I befriended ghosts (Sasha Voronov)

Gunda (Viktor Kossakovsky)

 

Serie tv:

1 – We are who we are

2 – The last dance

3 – Antidisturbios

4 – ZeroZeroZero

5 – Tales from the loop

 

Letture:

A proposito di niente di Woody Allen

 

Ascolti:

Cristian Bugatti (Bugo)

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DAVIDE VINCENTI

 

(In ordine alfabetico)

I film del presente:

Diamanti grezzi (Josh Safdie, Benny Safdie)

Dragged across concrete – Poliziotti al limite (S. Craig Zahler)

Il lago delle oche selvatiche (Diao Yinan)

Imprevisti digitali (Benoȋt Delépine, Gustave Kervern)

So long, my son (Wang Xiaoshuai)

Vitalina Varela (Pedro Costa)

 

I recuperi del passato:

Akai Tenshi – Nuda per un pugno di eroi (Yasuzo Masumura, 1966)

Chess of the wind (Mohammad Reza Aslani, 1976) Cineteca di Bologna

Un fiume chiamato Titas (Ritwik Ghatak, 1973) RaiPlay

Francisca (Manoel De Oliveira, 1981) YouTube*

God of Cookery (Stephen Chow, 1996)

Green Snake (Tsui Hark, 1993)

It’s a Gift (Norman Z. McLeod, 1934)

Out 1: Noli Me Tangere (Jacques Rivette, 1971) MUBI

Seopyeonje (Im Kwon-taek, 1993) YouTube

Les sièges de l’Alcazar (Luc Moullet, 1989) YouTube

*Inedito in blu-ray, su YouTube è visibile una registrazione satellitare in 720p con subs inglesi

 

Libro: Cinema noir americano 1960-2020 (Renato Venturelli, Einaudi)

 

Premio ex aequo come non-film dell’anno a: In vacanza su Marte/The woman who ran

 

Serie tv:

Un volto, due destini – I know this much is true

We are who we are

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DENIS ZORDAN

 

20 visioni da ricordare del mio 2020 dalle più svariate fonti (sala, piattaforme streaming, home video, festival, Vimeo…) tra film nuovi, rewatch, (ri)scoperte: senza ordine, senza steccati, senza paura. Ho lasciato fuori – ma ci sarebbero stati – Ema e Vitalina Varela perché li ho visti nel 2019.

The dark and the wicked (Bryan Bertino, 2020)

L’étrange Monsieur Victor (Jean Grémillon, 1937)

Chess of the wind (Mohammad Reza Aslani, 1976)

Roubaix, une lumière (Arnaud Desplechin, 2019)

City Hall (Frederick Wiseman, 2020)

The front page (Lewis Milestone, 1931)

Sto pensando di finirla qui (Charlie Kaufman, 2020)

Maschere di celluloide (King Vidor, 1928)

Diamanti grezzi (Josh e Benny Safdie, 2019)

Ich war neunzehn (Konrad Wolf, 1968)

Ventimila sterline per Amanda (Bryan Forbes, 1964)

In between dying (Hylal Baydarov, 2020)

L’uomo che prende gli schiaffi (Victor Sjöström, 1924)

Teddy (Ludovic e Zoran Boukherma, 2020)

Quando volano le cicogne (Mikhail Kalatozov, 1957)

Love after love (Ann Hui, 2020)

La ragazza d’autunno (Kantemir Balagov, 2019)

L’ultima spiaggia (Stanley Kramer, 1959)

Swimming out till the sea turns blue (Jia Zhang-ke, 2020)

The last dance (Jason Hehir, serie tv, 2020)

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GIANLORENZO FRANZÌ

 

Le serie tv:

The Crown S4 – Perché non sempre i panni sporchi si lavano in famiglia

La regina degli scacchi – Perché esistono tanti personaggi ma un unico percorso da fare insieme

Tales from the loop – Perché la distopia è nostalgia

The Umbrella Academy S2 – Perché il superuomo viene fuori da una famiglia distrutta

The boys S2 – Perché il superpotere è il ritratto disilluso del capitalismo e del potere che alimenta gli impulsi più depravati che nascondiamo a noi stessi

 

I film:

Sto pensando di finirla qui (Charlie Kaufman) – Perché fa male ma serve capire quel che è non è stato ma poteva/doveva essere

L’uomo invisibile (Leigh Whannell) – Perché è l’abuso della visione a creare la negazione della visione

Favolacce (Fabio e Damiano D’Innocenzo) – Perché la bruttezza e la storpiatura si incrostano sui margini

His house (Remi Weekes) – Perché il tema della haunted house diventa una storia di rimosso e rimorso che si trasforma in qualcosa di realmente mostruoso

The midnight sky (George Clooney) – Perché la famiglia si vede meglio dallo spazio, in maniera più sofferta e vera

 

I libri:

Scheletri di Zerocalcare

M. L’uomo della Provvidenza di Antonio Scurati

La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante

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WALLACE LEE

 

Serie tv del 2020:

The Haunting of Bly Manor – Mike Flanagan si conferma uno dei migliori talenti al mondo, assieme a Nolan. Bly Manor non riesce a pareggiare quel capolavoro che è stato Hill House, ma lascia comunque un segno difficile da dimenticare.

Perry Mason – Una rivisitazione molto originale del personaggio, ma impeccabile.

Ozark – La serie erede di Breaking Bad. Non serve aggiungere altro.

The Mandalorian – Dopo i vecchi, “storici” Star Wars, The Mandalorian è un fumettone senza pretese, ma realizzato meravigliosamente bene. E merita a pieno titolo un posto speciale al fianco di Rogue One.

Homeland – Si chiude benissimo una delle migliori serie di spionaggio della storia. Una serie tv che ha parlato di come usare Facebook per influenzare le elezioni prima ancora che avvenisse… forse perché è uno show scritto da ex agenti della CIA.

Fargo S4 – Un Chris Rock a livelli mai visti recita qui nel ruolo della sua vita pareggiando Al Pacino nel Padrino. Lo so che non ci credete. Non ci credevo nemmeno io, mentre lo guardavo. E invece…

The outsider – Da un romanzo di Stephen King, una trasposizione che non fa assolutamente rimpiangere la penna del Maestro. Magistrale.

Raised by wolves – La fantascienza classica che ci mancava da anni.

P-Valley – La storia di un “black” strip club tra questioni razziali e di affari, intrighi politici e, ovviamente, problemi di cuore. La sorpresa del 2020.

Penny Dreadful: City of Angels – Un vero passaggio del testimone da Penny Dreadful era impossibile. Ciò nonostante, City of Angels ce la fa. Si guarda con estremo piacere ed è una serie tutt’altro che scontata.

Better Call Saul – Sempre più complessa e articolata (praticamente impossibile da guardare se non sai a memoria gli episodi precedenti), Better Call Saul ha chiuso quest’anno con un ottimo finale. Ci mancherà.

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Denis Zordan
Il Matrimonio di Maria Braun di Fassbinder ha mutato un liceale snob e appassionato di letteratura in un cinefilo, diversi lustri fa. Da allora i film sono stati tanti e le folgorazioni moltissime: da Heat di Michael Mann (“Il” film) agli heroic bloodshed di John Woo, passando per valangate di pellicole orientali e la passione per il cinema di Fritz Lang, Jean-Pierre Melville, Alfred Hitchcock, Werner Herzog, oltre che per i thriller e gli horror. Ha scritto per Cinemalia, The Reign of Horror, CineRunner. “Il Bel Cinema”, di cui è il fondatore, ha l'ambizione di mettere un po' di ordine nella sua gargantuesca voracità: ma è probabile che finisca con l'acuirla ancora di più.