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Quattro anni fa, Il Giovane Favoloso si chiudeva con Leopardi che recitava la sua Ginestra davanti al golfo di Napoli: dopo quattro anni, Capri-Revolution si apre proprio sullo stesso golfo, per raccontare vicende di qualche anno più avanti (siamo nel 1907, all’alba del primo conflitto mondiale)  e per legare l’ultima produzione di Mario Martone in un’ispirazione unica.

Siamo a Capri, ma non quella delle cartoline bensì quella dove si pianifica la rivoluzione culturale e sociale (perché nel flusso della storia, politica e arte sono indissolubilmente legate, e una influenza l’altra così come il pubblico influenza inesorabilmente il privato): con una prima scuola superiore di propaganda e agitazione per operai, dove il non-luogo diventa luogo. Con Capri, la Rivoluzione: Capri-Revolution è allora un film che ripercorre la storia come una scossa elettrica, in un cortocircuito continuo ed ininterrotto perché la stessa storia viene riletta e declinata secondo nuove visioni e suggestioni ma mai cambiata. È il paradigma umano l’oggetto di studio di Martone, che distilla e porta alla sintesi estrema le sue figure precedenti (il medico di Antonio Folletto è lo spirito risorgimentale di Noi Credevamo, il radicamento sessuale è L’Odore Del Sangue, capolavoro morboso, ossessivo e purtroppo dimenticato).

E se Noi Credevamo, già dal titolo al plurale, parlava del senso di comunità, di collettività, in relazione agli avvenimenti storici più rilevanti; e se il biopic sul poeta recanatese invece metteva al centro l’individuo; Capri-Revolution collega l’uno agli altri, parla di una comune ante litteram e di come l’individuo si pone all’interno e dall’esterno, con tutti i riverberi narrativi, psicologici e storici che questo comporta. Capri Batterie (questo doveva essere il titolo dell’opera) prende energia dalla pelle, dal sole, dal sesso: e torna ad essere quello splendido e arcano cortocircuito in cui una lampadina si illumina grazie ad un limone.

Dunque Capri-Revolution è pura energia, salvifica, benefica, imperterrita: la forza travolgente di questo nuovo capolavoro di Martone è nella sua capacità, come l’energia e la materia, di cambiare forma in modo incessante, nella sua ferrea e fondante volontà di farsi legame fra passato e presente, tra selvaggio ed evoluto, tra la parola e l’immagine. Martone rilegge il testo e lo trasporta in un processo evolutivo smantellando la struttura classica del “film” per fare aderire la sua opera (sempre più astratta, sempre più lontana dalla forma classica) alla conformazione della vita e della terra, passando da strati di superficie a strati più profondi, intimi, quasi sensoriali: è in questo senso che il cinema di Mario Martone diventa “organico”, vivo, e respira e vive e inventa la luce trovando l’energia all’interno di tutto, anche di se stesso, scorrendo all’impazzata tra esoterismo, razionalismo, misticismo, capitalismo, socialismo, antropologia e filosofia, arrivando infine ad un magico punto d’incontro. La rivoluzione è la vita declinata secondo l’arte; e l’arte, in Capri-Revolution, si fa movimento di pensiero mentre la terra trema. Non resta che il mare, raggiunto con lo sguardo e poi col corpo. E forse un nuovo mondo.

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Gianlorenzo Franzì
Figlio della Calabria e di Lamezia Terme, è critico onnivoro e militante, preferisce il rumore del mare e il triangolo Allen-Argento-Verdone. Vive e si nutre di cinema che infiamma: si commuove con Lynch e Polanski, Nolan e Cronenberg, pugni in tasca e palombelle rosse, cari diari e viali del tramonto, ma è stato uno dei primi critici ad accorgersi (e a scrivere) in maniera teorica delle serie tv e della loro inesorabile conquista del grande schermo. Incredibile trovi il tempo di fare anche l’avvocato: perché dal 2007 è direttore artistico della Mostra del Cinema di Lamezia Terme - LFF da lui creata, dal 2004 ha un magazine tv (BUIOINSALA, ora in onda dalle sale del circuito THESPACE) e uno in radio (IL GUSTO DEL CINEMA), scrive o ha scritto su Nocturno Cinema, Rivista Del Cinematografo, Teatro Contemporaneo e Cinema, Weird Movies, ha pubblicato due saggi (uno su VOCI NOTTURNE, uno su Carlo Verdone). Ha una good wife ma si è perso nei labirinti di LOST: ancora non si è (ri)trovato.