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IL MISTERO DELL’ARSENALE

IL MISTERO DELL’ARSENALE

Diretto Da: Durata: Con: , Paese: Anno:

Arsenal stadium

Una detective story ambientata ad Highbury.

Fino agli anni Cinquanta la supremazia degli inglesi nel calcio non è stata mai messa seriamente in discussione. Gli inventori del football snobbarono le prime tre edizioni dei neonati Mondiali, dal 1930 al 1938, e vi si affacciarono solo nel torneo del 1950 in Brasile, subendo un incredibile rovescio con gli Stati Uniti. Dopodiché, a buttare i britannici definitivamente giù dal loro immaginario trono, fu la grande Ungheria di Puskas e Hidegkuti che nel 1953 li travolse in amichevole a Wembley per 6-3, dimostrando anche la vetustà del cosiddetto “sistema”, o WM.

Negli anni Trenta la squadra dominatrice fu senza dubbio la londinese Arsenal, che tra il 1930 e il 1938 si aggiudicò ben cinque campionati nazionali e vari altri trofei, rendendo già allora leggendario lo stadio in cui si esibiva, Highbury (un famoso Inghilterra-Italia vi si giocò tra l’altro nel 1939, con vittoria degli inglesi sui campioni del mondo guidati da Pozzo per 3-2). Si può quindi capire per quale motivo lo stadio sia, emblematicamente, il teatro di una delle prime pellicole a sfondo calcistico, The Arsenal Stadium Mystery, 1938, uscita in seguito anche nelle sale cinematografiche italiane col titolo goffamente letterale “Il Mistero dell’Arsenale”.

Il film, diretto da Thorold Dickinson e interpretato da Leslie Banks, non si può considerare a pieno titolo un film “sportivo”, rientrando piuttosto nel genere della detective story; nondimeno le lunghe sequenze di gioco imperniate su un match tra i Gunners (i “cannonieri”, come vengono da sempre chiamati giocatori e tifosi dell’Arsenal per via dell’effigie di un cannone presente nel simbolo della società) e l’immaginario team dei Trojans – sorta di “all star” dell’epoca – sono assai ben girate e si possono senz’altro considerare alcune delle migliori di sempre per uno sport così poco “cinematografico” come il calcio.

Dickinson, che l’anno dopo avrebbe diretto lo straordinario Gaslight con Anton Walbrook (in seguito rifatto a Hollywood da George Cukor nel 1944, con Ingrid Bergman, Charles Boyer e Joseph Cotten), non sembra particolarmente a suo agio con la storia di un misterioso omicidio avvenuto direttamente sul terreno di gioco. La scoperta del marcio dietro la facciata, l’indagine portata avanti da uno strano ispettore di polizia con toni che a volte rimandano apertamente alla commedia (Leslie Banks in un ruolo abbastanza sorprendente per chi lo ricorda principalmente per la sua parte in La Pericolosa Partita, 1932, The Most Dangerous Game) e vogliono incuriosire e divertire lo spettatore, sembrano del tutto consoni a un’immagine del cinema inglese che doveva risentire ancora in parte, alla fine degli anni Trenta, del rapporto con il teatro e forse persino con il radiodramma.

Senza essere memorabile per meriti strettamente cinematografici, il film è comunque godibile e il modo in cui la stessa Scotland Yard viene dipinta con tratti piuttosto farseschi non lascia delusi.

voto_3

Denis Zordan
Il Matrimonio di Maria Braun di Fassbinder ha mutato un liceale snob e appassionato di letteratura in un cinefilo, diversi lustri fa. Da allora i film sono stati tanti e le folgorazioni moltissime: da Heat di Michael Mann (“Il” film) agli heroic bloodshed di John Woo, passando per valangate di pellicole orientali e la passione per il cinema di Fritz Lang, Jean-Pierre Melville, Alfred Hitchcock, Werner Herzog, oltre che per i thriller e gli horror. Ha scritto per Cinemalia, The Reign of Horror, CineRunner. “Il Bel Cinema”, di cui è il fondatore, ha l'ambizione di mettere un po' di ordine nella sua gargantuesca voracità: ma è probabile che finisca con l'acuirla ancora di più.