Sign In

Lost Password

Sign In

limmortale foto4

Lo spin-off cinematografico di Gomorra.

Presentato come un ponte tra la quarta e la quinta stagione di Gomorra, L’Immortale è un esperimento “cross-mediale” che sta portando al cinema centinaia di migliaia di fan della celebre serie TV tratta dalla penna di Roberto Saviano.

Sopravvissuto sorprendentemente e inverosimilmente al tragico finale della terza stagione, durante la sua convalescenza Ciro Di Marzio viene inviato in Lettonia per gestire un pericoloso traffico di droga. Un incontro con una figura cruciale della sua prima infanzia apre la strada a frequenti flashback, che scavano per la prima volta nella formazione criminale del vero antieroe atavico della serie. In tal senso, i due piani narrativi si alternano per l’intera durata della pellicola, fino a intrecciarsi nelle sequenze finali.

L’elegante ricostruzione della Napoli a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 sovrasta in ogni aspetto l’ambientazione lettone, che risulta eccessivamente sbiadita, complice anche la scarsa profondità dei gangster russi e lettoni, stucchevoli e caricaturali sin dalle prime apparizioni. Nonostante spesso proceda a due diverse velocità, la sceneggiatura riesce comunque nell’intento di raccogliere l’eredità dei migliori episodi della serie, spettacolarizzando ancora una volta la filiera criminale del traffico di stupefacenti che va dal produttore al consumatore, con pericolosi giochi di potere, intensi conflitti a fuoco, esplosioni e pestaggi. L’interpretazione di Marco D’Amore non differisce particolarmente da quanto visto nelle sue ultime apparizioni sul piccolo schermo. Mantenendo la sua temperatura drammatica, il redivivo Ciro Di Marzio continua a governare il mondo criminale in cui è immerso, con uno sguardo spesso offuscato da lacrime lontane e con una mano sempre pronta sulla grande scacchiera del potere.

La regia e la fotografia, misurate ed esplicitamente derivative, insieme al sapiente arrangiamento orchestrale dei pezzi dei Mokadelic, provano che l’esperimento incoraggiato da Cattleya non ha tradito completamente l’anima di Gomorra, mantenendo nel complesso una coerenza narrativa che apre nuovi binari in attesa della quinta stagione, per la grande soddisfazione dei fan della prima ora. E tutti gli altri?

voto_3

Alberto Ferrante
Nasce a Catania nel 1995. Nella prima adolescenza inizia ad avvicinarsi al cinema, facendo rapidamente della settima arte il suo grande amore, insieme alla letteratura. Con le prime visioni di C’era una volta in America e Toro Scatenato inizia a percepire, come affermava Tarkovskij, ciò che risiede al di là dell’inquadratura. Così, si dedica alla ricerca di stili e tagli espressivi sempre nuovi. Ama i grandi classici europei, la New Hollywood, il cinema orientale e quello sudamericano, sostenendo sempre le piccole e pregevoli produzioni italiane. Scrive anche di cultura, cronaca, economia e tecnologia.