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THE FIGHTERS – ADDESTRAMENTO DI VITA

THE FIGHTERS – ADDESTRAMENTO DI VITA

Diretto Da: Durata: Con: , Paese: Anno:

les-combattants

Boy meets girl in the Army.

L’esordio di Thomas Cailley – rivelazione della Quinzaine des réalizateurs – sorprende, accarezzandoci dolcemente col suo tono delicato e spigoloso al tempo stesso. Les Combattants – discutibilmente The Fighters nell’edizione italiana – è una love story inconsueta, che assume ad un certo punto le sembianze del film parabellico e poi quelle del survival movie. Ma ciò che accende e fa pulsare tutto quanto di incosciente e sfrontata vitalità è l’amore – il primo amore – di un ventenne della provincia francese, Arnaud, orfano di un padre il quale in eredità sembra avergli lasciato un futuro già scritto come falegname nell’impresa di famiglia assieme al fratello: ma l’incontro con l’aspra Madeleine, dal viso corrucciato e indifeso, sembra far prendere una piega inaspettata alla sua opaca e rassicurante vita di provincia.

I combattenti del titolo sono proprio questi due ventenni agli antipodi: lui indeciso su che strada prendere nella vita, e lei fin troppo decisa a perseguire la sua, testardamente.
Lei nella sua spigolosità sfuggente e lui nel suo ingenuo candore vengono ritratti dal regista come due caratteri opposti (e complementari, ovviamente) destinati inevitabilmente ad attrarsi. Lei, refrattaria a qualunque tipo di socializzazione nella sua inquietudine paranoica, pronta per l’apocalisse secondo lei imminente (economica, bellica e climatica), il che la spinge ad iscriversi ad un corso propedeutico all’arruolamento nell’esercito (“il secondo datore di lavoro in Francia dopo McDonald’s”); lui, che è pronto a cogliere tutto ciò che la vita sembra offrirgli, senza alcuna fretta, deciderà per amore di intraprendere la stessa strada della ragazza. Love, nothing else but love.

Tutto nasce da un insolito primo incontro, in cui i due si trovano faccia a faccia nel bel mezzo di un minicorso di autodifesa sulla spiaggia. In questo frangente ha inizio questa storia d’amore sui generis, limpida e ruvida, che si prende tutto il tempo, connotata da una timida tensione sessuale che affiora di tanto in tanto e che ad un certo punto esplode, ma senza alcun clamore. Una love story puntellata da una serie di prove che condurrà i nostri ad una maggiore consapevolezza di sé, a conoscersi e riconoscersi l’uno nell’altro: smusserà gli angoli di lei, che imparerà ad abbassare le sue eccessive difese, ed irrobustirà lui. Un film tenuto “a voce bassa”, che procede senza fretta, teneramente disorientato come i suoi protagonisti, e gravido di una lieve asprezza che gli dona un sapore autentico.

voto_3

Fabrizio Catalani
Ha fatto e fa cose che con il cinema non c'entrano nulla, pur avendo conosciuto, toccato con mano, quel mondo, e forse potrebbe incontrarlo di nuovo, chi lo sa. Potrebbe dirvi alcuni dei suoi autori preferiti, ma non lo fa, perché non saprebbe quali scegliere, e se lo facesse, cambierebbe idea il giorno dopo. Insomma, non sa che dire se non che il cinema è la sua malattia, la sua ossessione, e in fondo la sua cura. Tanto basta.