JANIS

(Regia: Amy Berg, 2015, documentario)

JANIS

Dopo il documentario dedicato ad Amy Winehouse e uscito in sala il mese scorso, subito un’altra cantante, una leggenda della musica perduta al mondo troppo presto e tra le stelle più brillanti del tristemente noto “Club dei 27”, i cantanti morti nel pieno degli anni. Janis Joplin viene evocata con molto rispetto dal lavoro d’archivio e di ricostruzione operato dalla regista Amy Berg. Ci sono tutti i passaggi che ci si aspetta, dalla giovinezza difficile in Texas alla scoperta della sua incredibile voce “nera”, dal Festival di Monterey a Woodstock alla tragedia della morte per overdose di eroina nell’ottobre del 1970. E non manca neppure lo sguardo attento alla Janis privata, alle sue relazioni infelici, sublimate dalla felicità di cantare una volta salita sul palco. C’è tutto questo e, a 45 anni dalla scomparsa, una figura libertaria eccezionale come la sua meritava di essere rispolverata anche per le generazioni più giovani. Semmai a mancare è una caratura precisa, un’idea forte che faccia stagliare nel modo che meriterebbe un’icona come la Joplin, interpretandola senza spiegarla. Ma poco male, a essere onesti quello che c’è non è comunque poco. (dz)

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