MUSTANG

(Regia: Deniz Gamze Ergüven, 2015, con Gunes Sensoy, Doga Zeynep Doguslu, Tugba Sunguroglu, Elit Iscan)

MUSTANG

Nella Turchia del nord, cinque sorelle adolescenti, orfane dei genitori, sono costrette ad accettare i matrimoni combinati per loro dalla famiglia, rappresentata dalla nonna e dallo zio dispotico. Qualcuna si adatta, altre provano a opporsi. Opera prima di una regista turca cresciuta in Francia, Mustang è così letterale nel suo assunto da rasentare in alcuni momenti il semplicismo. Ma l’adesione emotiva alle vicende delle cinque ragazze, una volta pagato il debito (evidente) a Il Giardino delle Vergini Suicide di Sofia Coppola, è comunque senza riserve e la loro ribellione fra dramma, rassegnazione e umiliazioni ha anche i suoi momenti leggeri, come quando la più piccola, Lale, insiste per andare di nascosto allo stadio a tifare per il Trabzonspor. Il film è pensato soprattutto per il già convinto pubblico progressista europeo (la Francia lo ha addirittura scelto come suo candidato all’Oscar), ma questo limite non sembra togliere molto alla sua vitalità e alla nettezza della sua denuncia. (dz)

voto_3