ZOOTROPOLIS
(Regia: Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush, 2015, con personaggi animati)
La coniglietta Judy, dopo aver coronato il sogno di una vita ed essere entrata in polizia, si trasferisce nella grande città di Zootropolis dove convivono e coesistono diverse specie di mammiferi. Relegata da subito ad ausiliare del traffico, avrà modo di rifarsi mettendo in mostra le sue capacità e risolvendo un caso intricato grazie all’aiuto della volpe Nick. Il 55esimo lungometraggio d’animazione della Disney si presenta come un inno e un elogio della diversità contro ogni pregiudizio e schematismo di sorta. Zootropolis è incentrato su un’indagine investigativa complessa e avvincente, abbastanza originale e inconsueta nel panorama delle produzioni Disney, ed è capace di appassionare e divertire grandi e piccini senza scadere nella banalità. Magnifica e accurata la resa a livello visivo della metropoli abitata da animali antropomorfi, divisa in tanti quartieri e contraddistinta dagli ecosistemi più disparati. Innumerevoli le citazioni, rivolte principalmente ad un pubblico adulto, da Breaking Bad a quella irresistibile e spassosa de Il Padrino, col toporagno Mr. Big a capo di una cosca mafiosa che ha come sicari e guardie del corpo un esercito di minacciosi e giganteschi orsi polari. Un’avventura a lieto fine dal ritmo sostenuto, ben strutturata e sviluppata, che mette in risalto l’amicizia, l’importanza di credere sempre in se stessi e insegna soprattutto a fare tesoro delle diversità, nella piena accettazione e rispetto degli altri. Una lezione non da poco in un momento in cui gli accadimenti a livello internazionale rischiano ogni volta di farci sprofondare nella paura e nel rifiuto dell’altro. (bs)
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