LE FILS DE JEAN

(Regia: Philippe Lioret, 2016, con Pierre Deladonchamps, Gabriel Arcand, Catherine de Léan, Romane Portail, Marie-Thérèse Fortin)

LE FILS DE JEAN

Mathieu vive in Francia, ha un figlio ed è separato dalla moglie. Un giorno riceve una telefonata dal Canada venendo così a sapere che il padre, che non ha mai conosciuto e di cui ignora perfino l’identità, è deceduto mentre si trovava in barca da solo a pesca sul lago. Dopo aver scoperto che l’uomo aveva due figli, parte per Montreal per prendere parte al funerale e conoscere i fratelli. Arrivato a destinazione è accolto da Pierre, amico di vecchia data del padre, e dalla sua famiglia. Il sospirato incontro coi fratelli gli riserva solo amarezza e delusione, ma in compenso gli permette di conoscere a fondo Pierre e la sua famiglia e di scoprire elementi importanti che cambieranno per sempre la sua vita. Per il suo ultimo lavoro Lioret si è liberamente ispirato al romanzo Si ce livre pouvait me rapprocher de toi, scritto e pubblicato da Jean-Paul Dubois nel 1999. La materia narrativa di partenza consente al regista francese, autore anche della sceneggiatura insieme a Nathalie Carter, di mettere in scena una storia in perfetta sintonia e armonia con le proprie corde emotive e di sviluppare e portare avanti una poetica dove i sentimenti rivestono sempre un ruolo di primo piano. L’approccio iniziale è misurato e controllato, attento e minuzioso nello svelarci a poco a poco i personaggi principali, a cui sarà impossibile non affezionarsi durante la visione del film. La parte finale, intensa e commovente, fatta di silenzi, sguardi incrociati, sorrisi e frasi accennate, contiene al suo interno tanta di quella vita autentica e di quelle emozioni che vorresti non finisse mai. Si esce dalla sala emozionati e appagati, consapevoli che i personaggi che si è appena incontrato sono destinati a rimanerci dentro e ad accompagnarci ancora a lungo nei giorni a venire. Fondamentale l’apporto dei due interpreti principali, l’emergente Pierre Deladonchamps (già visto e apprezzato in Lo sconosciuto del lago) e il veterano del cinema canadese Gabriel Arcand, che nei rispettivi panni di Mathieu e Pierre danno prova di grande intensità e bravura. (bs)

voto_4