AQUARIUS

(Regia: Kleber Mendonça Filho, 2016, con Sonia Braga, Humberto Carrão, Maeve Jinkings, Zoralde Coleto, Irandhir Santos)

AQUARIUS

Clara vive in un complesso condominiale chiamato Aquarius: viene continuamente invitata ad andare via, ma farà di tutto per rimanere. 145 minuti di durata e la divisione in capitoli segnalano un’ambizione romanzesca ma, nonostante gli intenti sinceri, il film gira spesso a vuoto con il suo rischioso tentativo di racchiudere passato e futuro di un intero paese nel ritratto di una donna. Tutto diventa vintage nel film, in un rapporto simbiotico con la protagonista chiusa nel (suo) passato: dalla regia (jump cut, panoramiche a schiaffo, mai visti tanti zoom in un film del 2016) alla colonna sonora all’insegna dell’archeologia (interessante quando rispolvera brani brasiliani, decisamente meno quando si trova alle prese con musiche anglofone: Double Fantasy e i Queen per rappresentare il 1980). Presentato in concorso a Cannes 2016, ragion per cui è stato distribuito da noi. Fieramente autarchico, eppure gli entusiasmi critici non sono mancati. (dv)

voto_3