OCEANIA

(Regia: Ron Clements, John Musker, 2016, con personaggi animati)

OCEANIA

Il 56esimo lungometraggio d’animazione della Disney torna su territori più classici e convenzionali rispetto a Zootropolis, uscito sempre nel 2016. Diretto da Ron Clements e John Musker, già autori di classici come La sirenetta, Aladdin e La principessa e il ranocchio, per la prima volta al timone di un film interamente realizzato in computer grafica (esclusi i tatuaggi animati di Maui) coadiuvati da Don Hall e Chris Williams, Oceania prende spunto da un racconto della mitologia polinesiana. Protagonista la giovane Vaiana, impegnata in un’epica avventura alla ricerca delle sue radici per salvare il suo popolo con l’aiuto del semidio Maui. Un racconto di formazione dall’andamento narrativo talmente prevedibile e banale da risultare indigesto e sfiancante, inframezzato da innumerevoli canzoni che spesso e volentieri sembrano prese a prestito da altri titoli Disney con un conseguente e fastidioso senso di déjà-vu. Un’eroina che non aggiunge grandi elementi di novità o originalità nell’universo disneyano, rispettandone e ricalcandone i canoni tradizionali. Il vero problema sembra risiedere in uno script zoppicante e anonimo, privo di ritmo e povero d’idee, che spreca anche figure di contorno simpatiche e riuscite come il maialino introdotto all’inizio e uscito di scena troppo presto per lasciare spazio al gallo tonto che da solo non incide più di tanto nelle parentesi comiche del film. Le scene migliori di Oceania, che in originale s’intitola Moana (dal nome della protagonista) e da noi è stato modificato per evitare possibili ed immediati rimandi alla celebre pornostar, citano a piene mani altri titoli come nel caso dell’attacco dei pirati Kakamora che rimanda a Mad Max: Fury Road e al bistrattato e sfortunato Waterworld o della lotta col demone di lava Te Kā che ha le fattezze di Balrog de Il Signore degli Anelli. A livello visivo i pregi non mancano, tutt’altro, ma si perdono per strada a causa di una storia mai realmente coinvolgente o emozionante, abbastanza ripetitiva e priva di verve. (bs)

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