ON THE MILKY ROAD – SULLA VIA LATTEA

(Regia: Emir Kusturica, 2016, con Monica Bellucci, Emir Kusturica, Sergej Trifunovic, Bajram Severdzam)

ON THE MILKY ROAD – SULLA VIA LATTEA

Gli animali contrapposti alla natura sempre più impazzita degli uomini; l’amore fra un uomo e una donna contro la devastazione dell’uomo armato: c’è tutta la sua poetica nell’opera che segna il ritorno del buon Emir al cinema di finzione (l’ultimo progetto era di otto anni fa!), un ritorno che, diciamolo subito, lascia l’amaro in bocca. Il cinema del bravo regista serbo ha sempre vissuto fra alti-ssimi e bassi-ssimi: esploso tardivamente, e fin troppo velocemente assurto al rango di “autore di culto”, ha dimostrato chiaramente come quasi sempre sia difficile rimanere all’altezza della propria fama, meritata o meno, alternando cose come La Vita è un Miracolo! ad altre decisamente più solide come Gatto Nero, Gatto Bianco, arrivando al capolavoro con Undergound e Papà… è in viaggio d’affari fino a robetta quale Promettilo. Ora torna all’immaginario di riferimento, quella geografia serba un po’ clownesca e un po’ tragica che riesce a sfocare il grottesco nel reale fino alla deriva nel metafisico, in un’alternanza di toni e tonalità magistrale. Sulla Via Lattea – niente a che vedere con Buñuel, se non probabilmente un vago omaggio – nasce così, e all’inizio fa scintille, nel ritratto di una natura bizzarra e grottesca resistendo persino alla recitazione tutta strizzatine d’occhio – immobile – e spallucce di una Monica nazionale (e poveri voi, che la vedete doppiata da se stessa) irrimediabilmente cagna. Però sul più bello si affloscia, adagiandosi sui binari del già visto, e solo sul finale alza un po’ la testa quando la storia tenta di smarcarsi da quella leziosità che Kusturica sembra ormai aver preso come punto di riferimento. (glf)

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