PIRATI DEI CARAIBI: LA VENDETTA DI SALAZAR

(Regia: Joachim Rønning, Espen Sandberg, 2017, con Johnny Depp, Kaya Scodelario, Javier Bardem)

PIRATI DEI CARAIBI: LA VENDETTA DI SALAZAR

Andando a memoria, negli ultimi anni solo i film d’animazione hanno utilizzato quattro mani in regia: non stupisce allora ritrovare due registi al timone del quinto capitolo di un brand dato per morto ad ogni uscita, quei Pirati Dei Caraibi baciati dalla fortuna di Brukheimer che per tanto, troppo tempo hanno cavalcato l’onda lunga del successo di Johnny Depp. Già: Depp. Non è un segreto che abbia intrapreso una china discendente, un gorgo dal quale non riesce a tirarsi fuori, e ruoli alimentari come quello di Jack Sparrow non fanno che confermare la tesi. Che poi i Pirati Dei Caraibi ormai basino l’intero appeal su di lui la dice lunga sul film: perché è prima di tutto sconfortante vedere l’ex mani di forbice che adesso nasconde un corpo non più florido sotto un pastrano che sembra coprire non solo i chili in più ma una mancanza di appeal preoccupante. Jack Sparrow è, senza dubbio, l’ombra di se stesso e così La Vendetta Di Salazar assume le sembianze di un morto, di un non-vivo, proprio come la ciurma fantasma protagonista agli ordini di uno spaesato Javier Bardem. Che mette in ombra Depp con la sua presenza magnetica e un personaggio indovinato soprattutto nella resa grafica: peccato solo che Salazar non basti, immerso in una trama che sbanda, un po’ sconclusionata un po’ illogica, sempre senza mordente. Svolte narrative telefonate, divertimento senza target (troppo lungo per un bambino, troppo basico per un adulto), protagonisti inefficaci. Aggiungete un finale con Bloom e Knightley redivivi in una sequenza che più scult non si può, e il flop è fatto. (glf)

voto_2