EASY – UN VIAGGIO FACILE FACILE
(Regia: Andrea Magnani, 2017, con Nicola Nocella, Libero De Rienzo, Barbara Bouchet, Lorenzo Acquaviva, Nadia Magnani)

Il lungo d’esordio di Andrea Magnani è una commedia on the road che si affranca dai temi e dalle ambientazioni che accomunano gran parte del recente cinema italiano. Un film lieve, fatto di incontri bizzarri e popolato da personaggi stralunati, a partire dal protagonista interpretato da Nicola Nocella, qui in una delle prove più convincenti e mature della sua carriera cinematografica. Una commedia a basso budget dal respiro internazionale, la prima coproduzione italo-ucraina, che preferisce guardare al cinema nord europeo – in primis a Kaurismäki – piuttosto che ai modelli di casa nostra. Il percorso di Isidoro/Easy, costretto dal fratello a intraprendere un viaggio verso l’Ucraina per portare a destinazione il corpo di un operaio ucciso nel suo cantiere, è contraddistinto da episodi tragicomici e da incontri grotteschi e surreali. Il regista e sceneggiatore ha dovuto penare non poco per portare a termine un progetto concepito tempo addietro e slittato di qualche anno a causa di difficoltà produttive e di condizioni climatiche – il rigido inverno ucraino – non proprio favorevoli. Presentato a Locarno nella sezione Cineasti del presente, dove ha vinto il Boccalino d’Oro per il miglior attore, il film poggia ampiamente sulle spalle di Nocella, a suo agio nei panni di un uomo attanagliato da un malessere di fondo e da una cronica incapacità ad affrontare la vita, catapultato in un viaggio lontano da casa in cui sarà costretto a rimettersi – letteralmente – in moto per cercare di ritrovare se stesso. Un ruolo che sembra pensato e cucito su misura per lui, che qualche anno fa aveva già avuto modo di mettersi in luce ne Il figlio più piccolo di Pupi Avati che gli aveva affidato una parte per certi aspetti simile a quella ricoperta nel film di Magnani. In Easy le barriere linguistiche fanno parte della struttura narrativa (ogni personaggio parla nella sua lingua), la comunicazione passa spesso dai gesti, dagli sguardi e dall’irresistibile mimica di Nocella che più che con la voce recita col corpo, ingombrante, maldestro e fuori posto ovunque si trovi. (bs)
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