A FÁBRICA DE NADA – THE NOTHING FACTORY

(Regia: Pedro Pinho, 2017, con José Smith Vargas, Carla Galvão, Njamy Sebastião, Joaquim Bichana Martins)

A FÁBRICA DE NADA – THE NOTHING FACTORY

Una storica fabbrica di Lisbona che produce ascensori viene colpita dalla grave crisi economica che attanaglia l’Europa: i dirigenti decidono di smantellarla e di liquidare gli operai. La maggior parte di loro rifiuta la buonuscita e sceglie di presidiare e occupare la fabbrica per evitare che la società faccia portar via i macchinari. Le settimane passano, l’autogestione si dimostra piena di insidie e difficoltà. Il lavoro sembra essere diventato un lontano ricordo, così come il salario, ma la vita degli operai e delle loro famiglie in qualche modo deve andare avanti. L’esordio nel lungometraggio del portoghese Pedro Pinho, già coautore di due documentari di grande interesse, è stato molto apprezzato al Torino Film Festival dove si è aggiudicato il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Un’opera necessaria e importante sui danni mortiferi e aberranti prodotti dal capitalismo, uno spaccato sulla crisi economica che ha cambiato e stravolto la vita di milioni di persone. A Fábrica de Nada mette in scena un atto di ribellione e resistenza nei confronti di un sistema economico disumano e mostruoso, il tentativo disperato e ostinato di un gruppo di operai di conservare il proprio posto di lavoro e la propria dignità. Un film coraggioso per i temi che affronta e per come li affronta, orgogliosamente incurante delle logiche distributive attuali (con le sue tre ore di durata scoraggia anche i distributori più temerari), capace di spiazzare più volte lo spettatore e di osare nella terza e ultima parte un sorprendente numero da “musical neorealista”, come lo definisce uno dei protagonisti. Pedro Pinho dimostra un talento e una maturità fuori dal comune con un’opera prima vivace e vitale, un dramma sociale che non rinuncia a guizzi poetici e surreali. Folgorante. (bs)

voto_5