DON’T WORRY
(Regia: Gus Van Sant, 2018, con Joaquin Phoenix, Jonah Hill, Rooney Mara, Jack Black, Kim Gordon)

John Callahan (1951-2010), cartoonist satirico e artista di Portland, Oregon, abbandonato dalla madre e divenuto tetraplegico a seguito di un incidente d’auto all’età di 21 anni: il drammatico schianto non gli tolse la voglia di vivere e affermarsi, nonostante la dipendenza dall’alcool dalla quale seppe uscire attraverso un classico percorso di alcolista anonimo. Detta in questi termini sembra la classica storia di caduta e redenzione con la quale il cinema americano, hollywoodiano e indipendente, va regolarmente a nozze. La figura di Callahan, vignettista poco incline alla correttezza politica, è senza dubbio nelle grazie di Van Sant, che trae il soggetto dall’autobiografia dello stesso disegnatore: e mancando Robin Williams, il quale aveva in animo di interpretarne il ruolo, la scelta di Joaquin Phoenix appare la più logica. Peccato che la realizzazione risulti però molto convenzionale, a dispetto dello sforzo del notevole cast. Il commento musicale di Danny Elfman suona ispirato e contenuto, tuttavia a non funzionare è il blando e collaudato percorso di riabilitazione dall’alcool, inframmezzato da alcune delle più sagaci vignette di Callahan. Non si discutono le buone intenzioni, ma a giudicare dagli ultimi suoi lavori il percorso di un autore sempre accorto e attento ai chiaroscuri come Van Sant è in fase di palese ristagno. (dz)
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