L’OSPITE
(Regia: Duccio Chiarini, 2018, con Daniele Parisi, Silvia D'Amico, Anna Bellato, Thony, Guglielmo Favilla)

Guido (Daniele Parisi) e Chiara (Silvia D’Amico) e la difficoltà di continuare con la loro relazione, tra l’ansia per una stabilità e soddisfazione lavorativa che non arrivano (lui assistente universitario che spera di pubblicare finalmente un saggio su Italo Calvino e ottenere un assegno di ricerca, lei guida turistica con la chimera di partire per avere un posto all’estero), una possibile gravidanza, le instabilità dei loro amici e dei genitori di Guido, l’incertezza sul da farsi. Chiarini, all’opera seconda dopo il modesto Short Skin, racconta con partecipazione le sensibilità dei quasi quarantenni ancora alla ricerca della propria strada: evita le trappole della risata facile e si ritrova dalla parti di un cinema indie nostrano che fa pensare al sodale Roan Johnson (non a caso coautore della sceneggiatura), sfruttando i volti di un gruppo di attori chiaramente affiatati e che gravitano nel medesimo giro: oltre a Parisi e D’Amico, ci sono Gugliemo Favilla (Tutti i Soldi del Mondo, Una Questione Privata), Sergio Pierattini (Piuma), Thony (Tutti i Santi Giorni). Un cinema leggero, ma che non scansa i dilemmi di una generazione (quasi) perduta che cerca di ritrovarsi. Cameo del musicista Brunori Sas. (dz)
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