IL TESTIMONE INVISIBILE

(Regia: Stefano Mordini, 2018, con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio, Maria Paiato)

IL TESTIMONE INVISIBILE

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio) è un imprenditore moderno e sulla cresta dell’onda, ma tutto fa pensare che abbia ucciso la sua amante modella (Miriam Leone); il suo avvocato lo consiglia di farsi preparare per il dibattimento da una penalista di fama (Maria Paiato), la quale lo costringerà a riesaminare tutto l’intrigo che l’ha portato alla situazione presente di imputato. Prosegue la collaborazione tra Stefano Mordini e Scamarcio dopo Pericle il Nero, e l’occasione è il remake del thriller spagnolo Contratiempo. Un giallo in piena regola, con tutti i depistaggi e le rivelazioni improvvise del genere. Mordini si destreggia nella complessa ragnatela come può, ma non riesce ad impedire la sensazione dello spettatore di essere in balia di un meccanismo sin troppo abusato, nel quale i flashback menzogneri e le maschere gettate via via giocano un ruolo eccessivo. Tanto più che Scamarcio non sembra in buona forma e la vicenda trova compimento con una puntualità che irrompe dai troppi tasselli del puzzle con parecchia fatica (e non sempre il rispetto del pubblico). Certo, il regista conferma di avere un’ispirazione “europea”, ma la sproporzione tra ambizioni e risultato – specie se si pensa che non mancano tentativi di riferirsi alla realtà odierna, oltre che al cinema di Hitchcock e De Palma – è palpabile. (dz)

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