ROCKETMAN

(Regia: Dexter Fletcher, 2019, con Taron Egerton, Jamie Bell, Richard Madden, Bryce Dallas Howard)

ROCKETMAN

Storia di come Reginald Kenneth Dwight, un giovane ed estroverso cantautore inglese, sia giunto ad essere conosciuto e acclamato in tutto il mondo come uno dei più celebri e amati artisti della storia della musica mondiale. Presentato fuori concorso al 72° Festival di Cannes, diretto da Dexter Fletcher (Eddie The Eagle) e scritto da Lee Hall, Rocketman è dedicato alla vita e alla carriera di Elton John, protagonista indiscusso della scena pop/rock dagli anni 70 in poi. Nei panni del musicista, l’attore Taron Egerton. Strutturato come un lungo flashback, Rocketman racconta quasi 40 anni di vita di Elton John, ripercorrendone parte della carriera, dagli albori alla fine degli anni ’60 fino ad arrivare al 1983. Si snoda dall’infanzia turbolenta a Londra all’audizione presso la Royal Academy of Music e alla conoscenza col grande amico e compositore Bernie Taupin (interpretato da Jamie Bell), fino all’arrivo negli Stati Uniti e al successo planetario in giovane età. Il film non si discosta troppo dal canone narrativo, ponendosi come un classico biopic che racconta carriera e vita privata del protagonista: dall’icona e superstar mondiale all’Elton John più intimo, specie nei problemi con la famiglia (soprattutto con la figura paterna) e nelle difficoltà personali dovute all’utilizzo eccessivo di droghe e alcol, oltre alla poca comprensione per la sua dichiarata omosessualità. Fletcher si affida a una regia di mestiere e a una messa in scena che non osa molto, ma resta godibile e può contare sull’ottima interpretazione di Taron Egerton. Un biopic e un musical in cui la sceneggiatura sa come intrattenere con riuscite sequenze musicali e i più grandi successi del cantante come Your Song, Crocodile Rock, Sorry Seems To Be The Hardest Word, I’m Still Standing e appunto Rocketman. Nulla di sorprendente, tutto è molto lineare e i personaggi di contorno sono dimenticabili, ma il film ha una sua interna solidità e coerenza nel mettere in scena  il talento e la creatività come via per la salvezza (in questo molto simile a Bohemian Rapsody con cui da molti è stato confrontato), la spinosità della solitudine a cui porta la fama, ma anche un racconto del bisogno di essere amati e di essere se stessi. (rt)

voto_3