LA RIVINCITA DELLE SFIGATE

(Regia: Olivia Wilde, 2019, con Beanie Feldstein, Kaitlyn Dever, Lisa Kudrow, Jason Sudeikis, Will Forte, Diana Silvers)

LA RIVINCITA DELLE SFIGATE

Hanno dato il massimo per tutti gli anni delle superiori, rinunciando a feste e festini di ogni genere, ma dall’alto della loro amicizia e dei loro voti ineccepibili ora andranno rispettivamente a Yale e alla Columbia. Molly ed Amy, tuttavia, scoprono con sgomento che il loro snobismo non è fondato: anche i compagni non esattamente sgobboni, per usare un eufemismo, sono riusciti ad entrare in college prestigiosi. Piano B: recuperare in una notte quello che non hanno fatto in un intero ciclo di studi catapultandosi alla festa più cool prima della consegna dei diplomi. Malgrado le pastoie del genere finiscano talvolta per avere la meglio, per esempio nel finale, Olivia Wilde si butta con entusiasmo nel suo esordio da regista prodotto tra gli altri da Will Ferrell e Adam McKay. Gira al largo dal vittimismo di alcuni recenti prodotti al femminile (si pensi al disarmante La diseducazione di Cameron Post) e ha forse solo il vero limite di rifugiarsi in qualcosa che ammicca un po’ troppo a SuxBad – Tre menti sotto il pelo (Greg Mottola, 2007), piccolo grande classico del coming of age demenziale sotto l’egida di Judd Apatow. Il film risulta diseguale, a volte sorprendente (nelle allusioni al sesso e nelle allucinazioni, per esempio) e a volte più scontato, ma non mancano momenti godibili, in particolare attraverso uno sguardo obliquo e scettico verso un mondo adulto sempre più privo di capacità di direzione. Al netto di qualche caduta di ritmo, un inizio abbastanza promettente dietro la macchina da presa per la bella attrice di Butter e Drinking Buddies. (dz)

voto_3