ADULTS IN THE ROOM

(Regia: Costa-Gavras, 2019, con Christos Loulis, Alexandros Bourdoumis, Ulrich Tukur, Valeria Golino)

ADULTS IN THE ROOM

La sinistra vince le elezioni in Grecia nel 2015 puntando su un messaggio contro l’austerity e la Troika che impongono pesantissime riforme all’indebitato stato ellenico. E adesso? Come fa il preoccupato primo ministro a mantenere le promesse stretto fra l’incudine del voto popolare e il martello dell’Europa e delle istituzioni internazionali? C’è un supereroe ad aiutarlo, il ministro delle finanze Yanis Varoufakis. In pochi mesi di durissime negoziazioni, Varoufakis getta lo scompiglio nei rapporti con i creditori. Fino alle dimissioni. Tratto dal libro dello stesso Varoufakis in cui si raccontano, ovviamente in modo unilaterale, i mesi convulsi in cui sembrava che la Grecia fosse sull’orlo di un epocale fallimento, il film di Costa-Gavras si schiera apertamente contro burocrati e istituzioni prendendo totalmente le parti dell’ex ministro. L’86enne regista di Z – L’orgia del potere e di Missing – Scomparso sfoggia una regia nervosa, modernissima e affilata mentre segue le peripezie del brillante e guascone economista divenuto statista: e ovviamente, sotto i colpi di questo provocatorio outsider, i grandi papaveri e l’establishment non ci fanno una bella figura. Un film sorprendente, sentito, schieratissimo, grottesco e paradossale se non ci fosse così tanto in gioco; ma anche in grado di rievocare in alcuni momenti i fasti del miglior cinema politico degli anni Settanta. La sequenza finale, un incubo kafkiano, è da applausi come tutto il film. Il titolo è frutto di una battuta attribuita a Christine Lagarde del FMI durante i negoziati. Valeria Golino recita nella parte della moglie di Varoufakis, uno strepitoso Christos Loulis. Fuori concorso a Venezia 2019. (dz)

voto_4