L’UOMO SENZA GRAVITÀ

(Regia: Marco Bonfanti, 2019, con Elio Germano, Michela Cescon, Elena Cotta, Silvia D'Amico, Cristina Donadio)

L’UOMO SENZA GRAVITÀ

Dopo le belle prove nell’ambito del cinema documentario incentrate su due personaggi poetici, sognatori e di animo gentile e delicato come il pastore Renato Zucchelli e il grande animatore Bruno Bozzetto, Marco Bonfanti fa il suo esordio nel cinema di finzione col supporto di Netflix che dal primo novembre, dopo un brave passaggio al cinema nel mese di ottobre, distribuisce L’uomo senza gravità in ben 190 paesi. Il soggetto scritto e sceneggiato dallo stesso Bonfanti insieme a Fabrizio Bozzetti e Giulio Carrieri ha uno spunto di partenza molto interessante, perfettamente in linea con la sensibilità e con la poetica del regista e autore milanese. Una favola sulla diversità, su un superpotere, la “leggerezza”, una particolarità che consente a Oscar di andare contro la forza di gravità, vissuta più come un handicap e una sfortuna che lo costringe da bambino a vivere in cattività e solitudine per poi trasformarlo da adulto in un freak, un fenomeno da baraccone costretto a esibirsi all’infinito davanti alle avide e ciniche telecamere degli studi televisivi. Da qui la critica, giusta e sacrosanta ma fin troppo esplicita, insistita ed esibita ai media e alla tv commerciale. Il film funziona meglio nella parte iniziale, la più ispirata, col protagonista ancora bambino che gioca a fare il supereroe (Batman) tra le mura domestiche in cui è costretto a passare la sua esistenza da una madre e una nonna che cercano di proteggerlo in ogni modo dalle insidie del mondo esterno. Quando si passa alla parte adulta, suddivisa in tre scenari e ambientazioni diverse, si notano alcune ingenuità e debolezze strutturali, qualche passaggio un po’ troppo prevedibile e telefonato dovuto soprattutto alle difficoltà oggettive a cui è andato incontro il regista nel passaggio dal documentario al cinema di finzione. Non convince pienamente la prova di Elio Germano, meglio i comprimari a cominciare da Michela Cescon e Elena Cotta che interpretano rispettivamente la mamma e la nonna del protagonista. Ottimi invece gli effetti speciali, senza cui non sarebbe stato possibile realizzare un’opera di questo genere. (bs)

voto_3