VILLETTA CON OSPITI

(Regia: Ivano De Matteo, 2020, con Marco Giallini, Michela Cescon, Vinicio Marchioni, Massimiliano Gallo, Bebo Storti, Erika Blanc, Cristina Flutur)

VILLETTA CON OSPITI

Famiglia della provincia del Nordest, non proprio perfetta anche se può sembrarlo: Giorgio (Giallini) è produttore di vino, Diletta (Cescon) impegnata nel sociale in parrocchia, la figlia adolescente Beatrice un po’ inquieta e insofferente. Accanto a loro, la domestica romena Sonja con il giovane figlio Adrian, amico di Beatrice. Mentre Giorgio è fuori per un’avventura galante alle spalle della moglie, il fattaccio: un’intrusione nella villetta dei benestanti protagonisti è foriera del dramma che si consuma durante una lunga notte. Ivano De Matteo, dopo I nostri ragazzi, è di nuovo attratto dal desiderio di narrare il marciume che si staglia dietro la rispettabilità e il benessere. Sarebbe anche un progetto estetico legittimo, se non fosse che sa di riporto e di pedanteria ad ogni passo. Non serve scomodare Pietro Germi (il cui capolavoro Signore & Signori era girato a Treviso, mentre De Matteo sceglie Bassano del Grappa per le riprese in esterni), basta pensare alle atmosfere di alcuni dei film di Carlo Mazzacurati girati nella provincia, non solo veneta. Il regista e la moglie sceneggiatrice Valentina Ferlan inalberano acutezze sociologiche di moda (la questione delle armi e della legittima difesa) e affondano tutto in stereotipizzazioni invereconde, dal poliziotto cinico e corrotto al prete sensibile al fascino muliebre e agli stranieri più onesti degli italiani. Con l’aggravante che il nero, se proprio si vuole, bisogna saperlo mettere in scena e farlo respirare allo spettatore e che gli attori vanno diretti con maggior rigore: mentre qui la sensazione è di assistere solo a una pantomima a tesi. (dz)

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