NON ODIARE
(Regia: Mauro Mancini, 2020, con Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco, Luka Zunic)
Un chirurgo ebreo (Gassmann), figlio di un sopravvissuto all’Olocausto, mentre sta facendo sport si trova a dover soccorrere un automobilista vittima di un incidente: ma la scoperta di svastiche sul suo corpo lo fa vacillare. Dopo la morte dell’uomo, si avvicina ai suoi figli rimasti orfani: assume la giovane Marica (Serraiocco) come domestica e si scontra con Marcello (Zunic), imbevuto delle medesime idee antisemite del padre defunto. Il lungometraggio d’esordio di Mauro Mancini, già regista di videoclip, mira evidentemente a sensibilizzare sul pericolo dei rigurgiti neonazisti e a profilare i drammi morali che la memoria degli orrori si porta dietro negli stessi discendenti di chi è stato nei campi di concentramento. Ma lo fa con un armamentario abusato e una linearità di discorso e di messa in scena che denotano un approccio cauto, timoroso, semplificato e in fondo inoffensivo e benintenzionato. E con l’aggravante di assecondare dinamiche narrative ipocrite, tra sensi di colpa ed espiazione, che le plongées e gli archi puntualmente sottolineano per nobilitare un’operazione che sa di compito in classe, con attori compunti e dall’aria perennemente afflitta. E così anche una Trieste fotogenica e poco vista non può bastare per salvare il film. (dz)
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