MISS MARX
(Regia: Susanna Nicchiarelli, 2020, con Romola Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Felicity Montagu, Karina Fernandez)
Presentato in Concorso all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Miss Marx è il quarto lungometraggio di Susanna Nicchiarelli, il terzo a giungere al Lido dopo Cosmonauta, il suo riuscito e ispirato film d’esordio e Nico, 1988, il suo penultimo lavoro che tre anni fa trionfò con pieno merito nella sezione Orizzonti. Eleanor, detta Tussy, la più piccola nonché la prediletta delle figlie di Karl Marx, fin da giovane segue le orme paterne, impegnandosi a livello sociale, culturale e politico nella lotta dalla parte dei più deboli, combattendo contro lo sfruttamento del lavoro minorile e della classe operaia e rivendicando maggiori diritti per le donne. La relazione sentimentale con Edward Aveling, attivista politico, è fonte di innumerevoli dolori e dispiaceri per Eleanor a causa del continuo sperpero di denaro e dei ripetuti tradimenti dell’uomo. L’opera di Susanna Nicchiarelli sulla figlia più giovane di Marx è nettamente e volutamente sbilanciata, focalizzata principalmente sull’ambito privato e sulla sfera affettiva rispetto all’impegno sociale e politico che è sempre stato ben presente nella vita di Eleanor. Purtroppo, pur concentrandosi soprattutto sul personale, sulla vita sentimentale di Tussy piuttosto dolorosa e sfortunata, Miss Marx non riesce a vibrare come dovrebbe, ad emozionare e a coinvolgere com’era lecito attendersi da una delle nostre registe e autrici più capaci e interessanti. Manca il furore delle lotte operaie, ai tempi sedate nel sangue dalle autorità, che talvolta si intravede o emerge grazie alla bella colonna sonora che oltre alle musiche dei Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo, ricorrenti da sempre nei film della Nicchiarelli, utilizza in modo intelligente e dirompente le canzoni dei Downtown Boys, gruppo punk americano contemporaneo. Alla Nicchiarelli interessa soprattutto far emergere l’aspetto più contraddittorio di Eleanor (ben interpretata da Romola Garai) con la netta divisione tra il rigoroso e coerente impegno pubblico e la vita privata contraddistinta dai continui tradimenti e sfruttamenti economici da parte del compagno, di cui la donna era ben consapevole e che la indussero a commettere un gesto tragico e estremo. Miss Marx vive e si nutre di queste contraddizioni, si basa su questi aspetti conflittuali e talvolta sembra restarvi imprigionato. In fin dei conti, nel bene e nel male, è questo l’aspetto più interessante, il suo punto di forza o di debolezza, a seconda di come lo si veda o lo si viva. (bs)
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