IL COLLEZIONISTA DI CARTE

(Regia: Paul Schrader, 2021, con Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan, Willem Dafoe)

IL COLLEZIONISTA DI CARTE

William “Tell” Tillich ha un passato di torturatore ad Abu Ghraib e un presente che, dopo un lungo soggiorno in carcere, lo vede abile giocatore di poker per sbarcare il lunario e sfuggire ai suoi fantasmi. La sua vita solitaria ed errabonda gli consente di tenere un diario con cui cerca una forma di espiazione, ma saranno gli incontri con La Linda, procuratrice di giocatori d’azzardo, e con il giovane Cirk, in cerca di vendetta per il tragico suicidio del padre, a cambiare il suo destino. Il Collezionista di Carte, in Concorso a Venezia e già in distribuzione nelle sale italiane, si può a buon diritto considerare un manuale e un riepilogo delle ossessioni e delle tematiche del regista di American Gigolò. Colpa, acuta sofferenza morale, sacrificio e vendetta non vengono però intrecciate in forma particolarmente originale quanto infilate dentro un crescendo lineare che appare troppo a colpo sicuro nell’immancabilità del suo effetto: fino ad un finale bressoniano che, proprio per la sua esplicitezza, è meno convincente di quello che potrebbe essere. Non mancano neanche potenziali letture secondarie (William Tell come il leggendario eroe svizzero che si vendicò del funzionario che lo aveva costretto a mettere a repentaglio la vita del figlio), ma solidità registica e coscienza autoriale non producono di per se stesse poesia. La rinascita di Schrader rimane per ora legata al magnifico First Reformed (da noi uscito solo in DVD). (dz)

voto_3