NESSUNO DI SPECIALE

(Regia: Gia Coppola, 2020, con Andrew Garfield, Maya Hawke, Nat Wolff, Jason Schwartzman)

NESSUNO DI SPECIALE

La giovane Frankie vorrebbe fare arte, ma non ha una visione chiara del suo avvenire, così sbarca il lunario lavorando in un bar. Quando un giorno in strada incontra l’esuberante ed eccentrico Link e lo filma in una performance improvvisata, il video caricato su YouTube conosce un inaspettato successo in termini di visualizzazioni. Sarà il principio di una rapida ascesa per i due, ma le provocazioni di Link che si autodefinisce “No One Special” andranno presto fuori controllo. Non ero tra coloro che avevano apprezzato l’esordio della nipote di Coppola con Palo Alto (2013) e purtroppo l’opera seconda conferma e rinforza i dubbi sulla giovane filmmaker. Alle prese con un soggetto che tenta di mettere in guardia contro il cinismo del mondo dello spettacolo che fagocita ogni morale e scrupolo in nome dell’audience (e dei click, nell’era di Internet), Gia Coppola dà l’impressione di aver ben poco da aggiungere sull’argomento, del resto già trattato con ben altra determinazione e pathos da classici come Quinto Potere di Lumet e da satire più recenti e più irrisolte come American Dreamz e Lo Sciacallo (senza scordare il da noi inedito e sofferto Christine di Antonio Campos). Il tema è consunto e gli adeguamenti ai tempi dei social sono risibili, di certo inadatti a fungere da monito per le nuove generazioni. La figlia di Ethan Hawke e Uma Thurman in un ruolo da protagonista non riesce ad emergere, mentre Andrew Garfield impazza e gigioneggia senza vergogna in una delle sue peggiori interpretazioni. (dz)

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