LA NOTTE PIÙ LUNGA DELL’ANNO
(Regia: Simone Aleandri, 2021, con Ambra Angiolini, Massimo Popolizio, Luigi Fedele, Mimmo Mignemi, Alessandro Haber, Anna Ammirati)
Luce (Ambra Angiolini) è una cubista depressa alle prese col padre malato (Alessandro Haber); Francesco (Massimo Popolizio) è un politico navigato con mire importanti ma anche con l’immediata esigenza di sfuggire alla custodia cautelare richiesta per lui dalla giustizia. Nella stessa notte, quella del solstizio d’inverno, si svolgono anche le vicende di tre giovani sfigati senza un domani definito e quella di un ragazzo insoddisfatto alle prese con la matura amante sposata Isabella (Anna Ammirati). Unici comuni denominatori una città avvolta nel suo mistero notturno e una stazione di rifornimento in cui il benzinaio Sergio (Mimmo Mignemi) vede “scorrere” la vita. Ambizioso primo lungometraggio di finzione del documentarista Simone Aleandri, La notte più lunga dell’anno può contare sull’effetto volutamente ipnotico delle location notturne poco sfruttate e spesso sorprendenti di Potenza. La sceneggiatura del regista e di Andrea Di Consoli e Cristina Borsatti mette però un’eccessiva enfasi sulle inconcludenti traiettorie dei personaggi, di cui finisce per assecondare il velleitarismo di fondo riducendo tutto a un abile ma ostentato, abulico e meccanico esercizio di stile. Peccato, perché la buona prova di alcuni degli attori (la rabbia e il ballo disperato di Ambra non si dimenticano) meritava un film più compiuto e meno algido e distaccato. (dz)
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