SETTEMBRE
(Regia Giulia Steigerwalt, 2022, con Fabrizio Bentivoglio, Barbara Ronchi, Thony, Tesa Litvan)

Roma, giorni di settembre, un pugno di storie. Francesca (Barbara Ronchi) teme di essere malata e il rapporto con suo marito è ormai senza più dialogo. La sua amica Debora (Thony) scopre intanto che il marito la tradisce. Guglielmo (Bentivoglio) è avanti con gli anni, ma frequenta assiduamente una giovane prostituta dell’Est, a sua volta innamorata di un ingenuo ragazzo italiano. Mentre Sergio ha l’età dei primi baci e non sa come dichiararsi a una coetanea anche lei un po’ confusa. L’esordio dell’attrice (Come te nessuno mai, Paz!, Si può fare) e sceneggiatrice (Moglie e marito, Il campione) Giulia Steigerwalt si concentra su storie di persone comuni che vivono i loro piccoli grandi drammi e i loro turbamenti andando alla ricerca di qualcosa che li faccia stare meglio, di qualcosa che spesso non sanno definire. Si respira a tratti un’atmosfera da indie americano (Steigerwalt ammira Greta Gerwig, e si capisce bene il perché) e alcuni momenti fanno sorridere, specie quando sono coinvolti i piccoli. Le intenzioni sono senz’altro buone, cogliendo con sensibilità certi vuoti che si aprono improvvisamente nella vita delle persone, ma i meccanismi di sceneggiatura sono fin troppo evidenti in diversi snodi e la progressiva integrazione delle storie con i personaggi che incrociano i rispettivi cammini toglie un po’ di spontaneità al tutto, già gravato da qualche sviluppo improbabile e buonista, specie nel finale forzatamente ottimista. Prodotto da Matteo Rovere. (dz)
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