JURASSIC WORLD – IL DOMINIO
(Regia: Colin Trevorrow, 2022, con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Sam Neill, Laura Dern, Jeff Goldblum, Isabella Sermon, DeWanda Wise, Scott Haze)
Sono passati quattro anni dalla devastante eruzione vulcanica su Isla Nublar. Adesso i dinosauri, evacuati dall’isola poco prima della distruzione, si sono diffusi in tutto il mondo e si trovano a coesistere insieme agli esseri umani in un precario e fragile equilibrio, destinato a non durare a causa della solita avidità dell’uomo e della sua incapacità di gestire le creature che ha riportato in vita senza assumersene i rischi e le responsabilità etiche e morali. Il terzo e ultimo capitolo di Jurassic World riunisce i protagonisti della prima trilogia, inaugurata da Spielberg quasi trent’anni fa, con quelli della nuova. Jurassic World – Il dominio è un enorme e costoso giocattolone che mira, senza grandi pretese, a intrattenere e divertire il pubblico per quasi due ore e mezza. Accantonata l’interessante e sottovalutata parentesi horror di Jurassic World – Il regno distrutto, diretto dal catalano Juan Antonio Bayona, quest’ultimo atto si prefigge di raggiungere il più ampio pubblico possibile grazie al ritorno sulle scene di Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum chiamati a interagire coi nuovi protagonisti Chris Pratt e Bryce Dallas Howard. Oltre al cast di lusso, Dominion ibrida le atmosfere avventurose tipiche della saga giurassica con quelle adrenaliniche da film action in zona Mission Impossible/007 a cui rimandano le scene ambientate a Malta, tra le più riuscite e divertenti del film. La regia è affidata nuovamente a Colin Trevorrow, che aveva già diretto il primo capitolo della nuova trilogia, oltre a partecipare alle stesure delle sceneggiature di tutti e tre i film. Meno cupo e dark del capitolo di Bayona, che aveva scelto con intelligenza di lavorare sui generi, innervando la saga con suggestioni e atmosfere horror per sopperire con la paura allo stupore – di fatto irripetibile – provato dal pubblico al cospetto del capostipite nel lontano 1993, Jurassic World – Il dominio punta sull’accumulo, con una quantità esorbitante di dinosauri, e sull’effetto nostalgia scaturito dal ritorno dei personaggi del primo film. Purtroppo a latitare è la tensione, quel senso di attesa angosciante e sfiancante che invece si respirava nei due capitoli di Spielberg, decisamente inarrivabili. Giunta al sesto (e forse ultimo) capitolo la saga giurassica dimostra, paradossalmente, quanto sia importante il nome dell’autore anche in quei film dove gli effetti speciali sono predominanti. Trevorrow, da semplice mestierante, inanella una scena dietro l’altra a ritmi forsennati senza curarsi di costruire atmosfere e tensione, di fatto quasi assenti proprio perché sceglie di mostrare tutto subito, senza dare tempo al pubblico di assaporare quel che accadrà di lì a breve e di immaginare i possibili sviluppi delle singole scene. Se si sta al gioco e ci si accontenta ci si diverte comunque, nonostante la pecca non da poco di un film sui dinosauri incapace di lavorare sull’immaginario a sua disposizione. (bs)
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