IL MISTERO DEL PROFUMO VERDE

(Regia: Nicolas Pariser, 2022, con Vincent Lacoste, Sandrine Kiberlain, Rudiger Vogler, Jenna Thiam)

IL MISTERO DEL PROFUMO VERDE

Quando un attore della Comédie-Française viene avvelenato sul palco durante uno spettacolo, il primo a essere sospettato dalla polizia è il suo collega Martin (Vincent Lacoste) che ha raccolto gli ultimi sussurri del morente, incentrati su un misterioso “profumo verde”. Ma dopo il temporaneo rapimento notturno del giovane ad opera di una fantomatica associazione, spetterà allo stesso Martin e a una fumettista piena di brio e iniziativa (Sandrine Kiberlain) rimettere insieme i pezzi del puzzle e aiutare Martin e i servizi segreti a sgominare i cattivi che hanno ordito un complotto contro l’Europa. La vicenda dell’uomo accusato ingiustamente e costretto a dimostrare la sua innocenza, classico topos hitchcockiano, prende la strada di un intrigo internazionale (anche se la trama rimanda a I 39 scalini) con le ricercatezze di un giallo-spy-rosa che si snoda per mezzo continente, tra Bruxelles e l’Ungheria: il gioco del regista autore del filosofico Alice e il Sindaco è colto, raffinato, ambivalente e non certo per tutti i gusti nella scoperta libertà postmoderna che lo pervade. Pariser dice di aver preso spunto dai noir americani degli anni Quaranta: e se fa capolino sullo sfondo Rivette, a tratti vien da pensare più al canovaccio divertito di Finalmente domenica! dell’ultimo Truffaut, anche se i riferimenti potrebbero essere molteplici, dalle avventure di Tintin a certi intrecci di Léo Malet. Il limite dell’operazione è senz’altro nel suo intellettualismo e nel non avere forse neppure un preciso pubblico di riferimento a cui porgersi, mentre lo sguardo sul mondo contemporaneo rimane un po’ superficiale. Nonostante questi rilievi, il film si guarda con un certo piacere, molto per merito della strana coppia Lacoste-Kiberlain. Ed è un’alternativa ai blockbuster d’azione per chi voglia mettere in funzione i neuroni intorpiditi dall’afa estiva. (dz)

voto_3