THANKSGIVING
(Regia: Eli Roth, 2023, con Patrick Dempsey, Addison Rae, Nell Verlaque, Milo Manheim, Jalen Thomas Brooks, Rick Hoffman)
A Plymouth, nel Massachussets, sbarcarono i Padri Pellegrini che diedero vita alle prime colonie americane facendo nascere la festa del Ringraziamento. Nella stessa località, durante la svendita di un Black Friday evidentemente molto più atteso della stessa ricorrenza religiosa, avviene una tragedia in un centro commerciale preso d’assalto da una folla scatenata. Un anno dopo, un serial killer mascherato proprio da padre pellegrino conduce una sanguinosa vendetta contro alcuni dei protagonisti del fattaccio. Fermarlo non sarà facile. Partendo dal suo finto trailer di Grindhouse, Eli Roth sviluppa l’idea secondo le direttrici ormai universalmente note del suo cinema: l’estremismo splatter che tracima depotenziato nel grottesco (e persino nel comico) e va sommandosi a un’ironia spesso prossima al sarcasmo, per non dire (ben) oltre esso. Il bersaglio della satira è facile facile, il consumismo più idiota, e in generale non c’è mai molta profondità, tantopiù che il plot, frutto di una mediocre sceneggiatura, appare soltanto un calco dello slasher più iconico con i consueti adeguamenti all’era social (l’assassino si palesa tramite l’account “John Carver” su Instagram). Gli spunti migliori comunque erano già nel fake trailer all’origine (si noti, tanto per gradire le differenze tra le epoche, che la ragazza del tappeto elastico, nel 2007, mostrava le tette – qui nisba – e finiva molto peggio di quanto non le accada nel film del 2023) e un certo andamento meccanico ha alla lunga il sopravvento. Chi vuole stare al gioco avrà qualche argomento, certamente, ma non mi sembra proprio il caso di gioire per un prodottino con così poco coraggio. (dz)
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