Il giovane mostro marino che voleva andare a scuola.
A pensarci bene la genesi di Luca, il nuovo film della Pixar uscito direttamente su Disney + il 18 giugno, parte da lontano, diciamo intorno al 2012, anno di produzione de La Luna, il corto d’esordio di Enrico Casarosa uscito al cinema assieme al lungometraggio d’animazione Ribelle: The Brave. Luca si apre nello stesso modo, con una barca che naviga placidamente, immersa nell’oscurità della notte. Dopo nove anni il genovese Enrico Casarosa, animatore in pianta stabile presso la Pixar, fa il suo agognato e atteso debutto in veste di regista in un film d’animazione con una favola che si appoggia e prende spunto dal suo vissuto personale, dalle tante vacanze estive trascorse da bambino alle Cinque Terre, un vero e proprio paradiso terrestre – divenuto da anni Patrimonio Unesco – racchiuso tra le colline e il mare della Riviera ligure di Levante.
Nel paese immaginario di Portorosso (il cui nome è un sorta d’incrocio tra Monterosso e Portovenere) il giovane mostro marino Luca, che sulla terraferma assume sembianze umane, vivrà un’estate indimenticabile, piena di avventure e cambiamenti, assieme all’amico Alberto e a Giulia, una ragazzina determinata a vincere la Portorosso Cup, una gara di triathlon “all’italiana” dove oltre a nuotare e pedalare bisogna divorare un piatto abbondante di trenette al pesto!
Il primo film della Pixar ambientato nel nostro paese, in un’Italia nostalgica di fine anni ‘50 che non esiste più, possiede svariati riferimenti alla nostra società e alla nostra cultura, disseminati ovunque, dalle celebri canzoni di quel periodo cantate da Mina, Morandi, Pavone e dal Quartetto Cetra (con l’aggiunta de Il gatto e la volpe di Bennato che in realtà è di fine anni ‘70) alla mitica e immarcescibile Vespa, dalle trenette al pesto tipiche della Liguria alla letteratura (Piazza Calvino, il signor Marcovaldo) fino al cinema di casa nostra (la foto di Mastroianni, la locandina de La strada (1), il passaggio in tv de I soliti ignoti).
I colori vivissimi, accesi e sgargianti restituiscono al meglio l’incanto di una terra che sembra al di fuori del tempo, fatta di piccoli borghi, antichi e coloratissimi, racchiusi tra la montagna e il mare. Casarosa rende un sentito e sincero omaggio al suo paese d’origine attraverso i ricordi d’infanzia e giovinezza, nel solco della nuova fase della Pixar, inaugurata con Coco e proseguita con Soul, che risulta legata in modo profondo e indissolubile alle radici autobiografiche dei suoi autori; senza dimenticare di citare lo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, da sempre tra i punti di riferimento dello studio d’animazione americano, nella bella e suggestiva sequenza in cui Luca e Giulia fantasticano di sorvolare il Colosseo e il paese di Pinocchio a bordo delle macchine volanti disegnate da Leonardo da Vinci.
Luca è un racconto fiabesco sull’amicizia, sulla diversità e sull’integrazione, impreziosito da scene divertenti e esilaranti (il primo incontro col gatto e col padre gigantesco di Giulia, modellato sulle fattezze di un altro padre, quello del bimbo protagonista del corto La Luna) e da momenti di grande commozione (il saluto alla stazione). Forte di innumerevoli gag e trovate e di un livello d’animazione eccelso e di prim’ordine, il nuovo titolo della Pixar è in grado di rapire e conquistare il pubblico di ogni età. È davvero un peccato non poter vedere il film al cinema, secondo titolo consecutivo dello studio a uscire direttamente in streaming dopo Soul, a causa della discutibile scelta della Disney di dare priorità alla propria piattaforma a discapito delle sale che, in un momento così difficile e delicato dopo i tanti mesi di chiusura forzata, avrebbero avuto bisogno come non mai di un film d’animazione forte e trainante per affrontare la temibile stagione estiva, da sempre avara di soddisfazioni per gli esercenti di casa nostra.
(1) Di locandine cinematografiche nel borgo immaginario di Portorosso se ne intravedono diverse, da Vacanze romane di Wyler a 20.000 leghe sotto i mari di Fleischer fino a quelle immaginarie di Attacco del mostro marino e Un’estate da ricordare.
Sign In