La storia vera del pirata delle musicassette.
Napoli, seconda metà degli anni ‘80. Enrico Frattasio, un ragazzo di Forcella che sogna di fare il dj, mette a frutto la sua passione per la musica e l’esperienza coi mixtape realizzati per amici e parenti, dando il via a un’attività di smercio illegale di musicassette pirata insieme ai fratelli Peppe e Angelo. In breve tempo il loro marchio (tarocco e contraffatto a sua volta col dilagare della pirateria) Mixed by Erry diventerà l’etichetta discografica più venduta in Italia, con miliardi (di lire) di fatturato.
Questa incredibile storia vera non poteva sfuggire a Sydney Sibilia, regista nato e cresciuto nella Salerno degli anni ‘80 ascoltando proprio le cassette Mixed by Erry, ai tempi diffusissime in tutto il Meridione (e non solo). Dopo la fortunata trilogia di Smetto quando voglio e il meno riuscito L’Incredibile Storia dell’Isola delle Rose, film uscito direttamente su Netflix e basato su un’altra storia vera, Sibilia realizza l’opera della maturità, riuscendo a coniugare la commedia di casa nostra con le atmosfere crime del miglior cinema americano. Potrà sembrare un accostamento ardito o azzardato, ma al termine della visione è forte la sensazione di aver visto un’opera trascinante e divertente, sorretta da un ritmo incalzante, capace di omaggiare le commedie di Massimo Troisi, evocato in modo palese dai personaggi di Erry e del fratello Peppe interpretati dai bravissimi e sorprendenti Luigi D’Oriano e Giuseppe Arena, e al contempo le epopee criminali di Martin Scorsese. Merito di uno scrupoloso e solido lavoro in fase di sceneggiatura, firmata dallo stesso Sibilia insieme ad Armando Festa e a Simona Frasca, già autrice del libro Mixed by Erry – La storia dei fratelli Frattasio, e di una lunga e certosina fase di casting per trovare i tre giovani interpreti principali.
In anni in cui la nostra commedia fatica a rilanciarsi, incapace il più delle volte di trovare nuove idee e nuova verve, è molto interessante il tentativo di Sibilia, qui ampiamente riuscito, di innervarla grazie a una contaminazione di generi ben studiata e realizzata. Una strada in parte già percorsa dal regista salernitano in Smetto quando voglio, dove la commedia all’italiana era combinata con un’estetica e con i tempi narrativi del cinema e della serialità statunitense. In Mixed by Erry questo connubio è ancor più riuscito ed efficace, segno di una crescita artistica da parte di Sibilia, a suo agio nel mettere in scena una storia ambientata nel capoluogo campano a cavallo tra la seconda metà degli anni ‘80 e i primi ‘90. Ottima la colonna sonora curata da Liberato e la ricostruzione storica, tra uno scudetto vinto dal Napoli di Maradona, un pranzo di lavoro nella Milano degli affaristi cinici e senza scrupoli e una serata al Teatro Ariston di Sanremo, con le Fiamme Gialle sulle tracce dei fratelli Frattasio, alla ricerca della talpa che permetteva loro di uscire con la compilation del festival in tempo reale, con una settimana d’anticipo su quella ufficiale. Per conoscere il nome della talpa vi basterà rimanere al cinema fino al termine dei titoli di coda! (bs)
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