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Il cinema delle speranze perdute.

Sulla base di un Amarcord al femminile, con l’adolescente Sybille ad emulare il felliniano Titta, la georgiana Djordjadze ci regala un festival di citazioni che sapientemente dosate diventano distillato di emozioni e paradossi. Appena giunta per le vacanze estive in uno sperduto villaggio della Georgia brezneviana, Sybille si innamora non ricambiata del vedovo consolabile Alexandre. E’ invece il giovanissimo Michey, figlio di Alexandre, a vedere in Sybille la donna della sua vita, ma lei sarà disposta a concedergli soltanto cento baci per tutto il tempo che trascorreranno insieme. Tutto quello che gira intorno a questo ophulsiano balletto di sentimenti, è una umanità gogolianamente dedita alla fuga dal grigiore provinciale. E così la Gradisca-moglie del comandante Piotre, interessato più ai cannoni che non ai doveri coniugali, costringe il superdotato del paese ad un gioco erotico che lo porterà ad una quasi evirazione. Mentre l’irreprensibile preside della locale scuola si congederà dai doveri terreni in un furioso amplesso con l’amante. L’esuberanza sessuale è collettiva, dovuta alla proiezione in paese di Emmanuelle. Ogni sera la sala del cinema è stracolma di spettatori, al pari di quella che nel Divorzio all’italiana di Germi accoglieva l’intera comunità alla proiezione della Dolce vita. Il film si sviluppa su diverse narrazioni parallele che si intrecciano più sui colori e i toni che non sui contenuti. Si respira l’aria di chi vuole liberarsi dalle catene ( il comunismo reale e fallimentare) senza sapere, però , dove andare. Una frenesia di libertà metaforizzata da militari allo sbando e da famiglie non più virtuose, come Stalin le voleva, ma aggrovigliate in vicende più grandi di loro e oramai impossibili da dipanare. Versione scanzonata, e per questo forse ancora più inquietante, di film finali provenienti dall’ex mondo delle speranze perdute, come il geniale, doloroso e profetico E… la vita è bella, 1985, dello (già) jugoslavo Boro Draskovic, il film della Djordjadze segna un altro punto verso il definitivo passaggio del cinema dell’est verso lidi mai esplorati e per questo sempre più surreali, sulla scia della musa Kusturica, difficile da imitare ma padre di tante necessarie ispirazioni a lungo represse. A dominare la scena sono, dunque, l’eros e i giovani protagonisti, come a sottolineare che l’unica via plausibile verso la libertà non può che essere legata al vitalismo e all’istinto offeso e vilipeso da decenni di logica votata al funereo e alla sconfitta inevitabile. Sullo sfondo, silenti e meditabondi, i fiumi e i boschi georgiani segnano la presenza della natura indifferente a tutto ma pronta a mutarsi secondo l’umore di chi la vive, come in una scenografia ronconiana pronta a girarsi per dare senso ad un’altra storia e ad un’altra epoca. E dentro a questo magico contenitore c’è il volto di Sybille che diventa universale, senza tempo, pronto ad illuminarsi ed illuminarci in quegli attimi in cui occupa lo schermo per dirci che ad essere vissuto deve essere l’istante e non la vita. La Djordjadze non dimentica di omaggiare anche il grande Dusan Makavejev, attraverso un racconto che, talvolta, dimentica se stesso per inoltrarsi nei meandri di una fantasia le cui radici sono tutte nella logica più stringente. Scandito dalle incalzanti musiche di Goran Bregovic, non casuale omaggio al già citato maestro serbo, il film si chiude con l’improvvisa partenza in nave, un REX per nulla appariscente ma sempre carico di sogni, di Sybille, che lascerà nei ricordi di Michey la stizza nostalgica per quei 27 baci che ancora gli doveva e oramai definitivamente perduti. Come dire, chiuse le apparenti certezze della Storia non ci restano che i rimpianti per un avvenire che già sappiamo non sarà migliore del nostro ieri.

voto_4

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Danilo Amione è docente di Storia del cinema e del video presso l’Accademia di Belle Arti di Ragusa, città dove è nato e risiede. Storico e critico del cinema, ha partecipato come relatore a convegni e dibattiti su film e autori ed ha scritto per varie testate cartacee e online quali La Sicilia, Pagine dal Sud, Primafila, Cinemasessanta, Scenario, Sipario, Rapporto confidenziale, A Sud’Europa, Articolo 21, Diari di Cineclub, CiaoCinema, Together, Carte di Cinema.