THE DIVERGENT SERIES: INSURGENT
(Regia: Robert Schwentke, 2015, con Shailene Woodley, Theo James, Naomi Watts, Kate Winslet)
Il secondo capitolo della saga cinematografica ispirata ai best seller di Veronica Roth inizia poco dopo la fine della pellicola precedente: Tris, il fratello Caleb, l’amato Quattro e gli altri ribelli sono in fuga dalla malvagia Jeanine (Kate Winslet). Questa non tarda però a mettersi sulle tracce di Tris e degli altri “divergenti”, indispensabili per aprire i segreti nascosti in una misteriosa scatola, che potrebbe celare la soluzione per l’annientamento del gene “divergente”. Cambia tutto nel comparto tecnico: non solo il regista (l’anonimo Schwentke al posto del più capace Neil Burger) ma anche sceneggiatori, direttore della fotografia (curata da Florian Ballhaus, figlio del grande Michael), compositore ecc. E la saga young adult più filosofica (si fa per dire) tra le varie in circolazione, assume i connotati di un serrato action con i protagonisti costantemente in fuga, dosi rincarate di violenza, colpi di scena, effetti digitali incrementati e migliorati (e ottimo 3D). Certo, c’è maggior spettacolo rispetto al prototipo, ma è quasi assente il substrato teorico (la divisione in categorie sociali per riportare l’ordine in un futuro post-apocalittico) che rendeva il film di Burger qualcosina in più del solito giocattolo per teenager. Lussuoso ma sprecato il cast, a partire dalla new entry Naomi Watts, guida della fazione degli “esclusi”. (ap)
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