LIBERE DISOBBEDIENTI INNAMORATE – IN BETWEEN

(Regia: Maysaloun Hamoud, 2016, con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura, Mahmud Shalaby)

LIBERE DISOBBEDIENTI INNAMORATE – IN BETWEEN

Una legge non scritta della distribuzione italiana prevede l’uscita di qualche film medio-orientale “leggero” (ovvero, midcult) come tappabuchi impegnato-ma-non-troppo (possibilmente diretto da una donna). Le vicende di tre ragazze a Tel Aviv (un’avvocatessa sbandata, una dj lesbica e una timida con il fidanzato fondamentalista) hanno tutte le carte in regola per soddisfare chi va al cinema ad emozionarsi con la scusa di vedere una storia che affronta Grandi Temi. Cinema glocal, purtroppo anonimo (nello stile) e smorzato nella sua forza intrinseca se visto al di fuori del suo paese: perché non dice niente di nuovo e il prefinale, dal punto di vista della ricezione spettatoriale qui da noi, fa pensare più all’enfasi di un thriller giustizialista che ad Asghar Farhadi. Non fosse per il finale aperto e una scena di stupro, come psicologie e svolgimenti non avrebbe di fatto niente di diverso da un film medio francese o italiano. Affiorano i gravi e risaputi problemi di un paese, ma si finisce per essere osservatori e si va al cinema a fare il tifo, e non per imparare. I fan di Laura Mulvey e i cineforum di sinistra troveranno pane per i loro denti. (dv)

voto_3