IL CAMPIONE

(Regia: Leonardo D'Agostini, 2019, con Andrea Carpenzano, Stefano Accorsi, Ludovica Martino, Mario Sgueglia, Anita Caprioli)

IL CAMPIONE

Dietro l’opera prima di Leonardo D’Agostini non è difficile scorgere la mano di Matteo Rovere, qui in veste di produttore insieme a Sydney Sibilia. Il rinnovamento del cinema italiano passa anche da qui, da film come Il campione che tentano e osano strade e percorsi nuovi, lontani dalle solite commedie che ormai hanno il respiro corto e affannoso ancor prima di uscire nelle nostre sale. Il lungo d’esordio di D’Agostini non è incentrato sul mondo del calcio, così come Veloce come il vento di Rovere non era incentrato sulle corse automobilistiche. In entrambi i casi la cornice sportiva è solo un pretesto per parlare d’altro, di storie e temi universali come famiglia, amicizia, amore, perdita, abbandono, dolore, solitudine e riscatto. Il campione non si focalizza sul vacuo e dorato mondo del pallone e su tutto ciò che ruota intorno, ma volge lo sguardo su due personaggi, il giocatore di talento instabile e irrequieto e il professore apatico e demotivato, che non potrebbero essere più distanti e diversi tra loro e che dopo le iniziali, reciproche, ritrosie e diffidenze instaurano un rapporto amicale, una sorta di legame padre-figlio tra chi un figlio l’ha perso troppo presto e in modo tragico e chi un padre – pur avendolo – di fatto non l’ha mai avuto. È qui che risiede il cuore di un film che possiede una sceneggiatura solida ed efficace quanto prevedibile e piacevolmente telefonata nei suoi sviluppi narrativi. Il regista limita e contiene le scene girate in campo per evitare insidie e possibili scivoloni, vista l’intrinseca difficoltà nel rendere cinematografico uno sport come il calcio. Bravissimo Andrea Carpenzano nel ruolo di Christian Ferro, astro nascente della Roma a cui la società affianca un tutor (ben interpretato da Stefano Accorsi) per aiutarlo a superare l’esame di maturità e a essere più disciplinato dentro e fuori dal campo. Il giovane attore romano, classe 1995, dopo le ottime prove in Tutto quello che vuoi e La terra dell’abbastanza, conferma di possedere un talento innato e fuori dal comune per la recitazione, una spontaneità e una facilità nello stare davanti alla cinepresa davvero strabilianti e sorprendenti. (bs)

voto_4