Destiny (Constance Wu) entra a far parte della batteria di ballerine di uno strip club newyorchese ben frequentato da danarosi professionisti di Wall Street. Qui conosce la navigata pole dancer Ramona (Jennifer Lopez) e impara come ottenere lauta retribuzione per le sue esibizioni artistiche. Ma la crisi del 2008 è in agguato: Ramona e le sue protette escogitano modi più spicci e meno legali per spennare gli sprovveduti di turno e garantirsi soldi e lusso. Basato su un articolo del New York Magazine del 2015 (l’inutile cornice giornalistica rimane nelle interviste condotte dalla reporter interpretata da Julia Stiles), il film della sceneggiatrice Lorene Scafaria, già regista del misero Cercasi amore per la fine del mondo (2012), non ha un’impronta ben definita: un po’ dramma vittimistico, un po’ satira (s’intuisce appena la mano del produttore Adam McKay), un po’ film di denuncia, senza neppure farsi mancare alcuni momenti che cercano di ammiccare ad un pubblico prettamente femminile. Il bersaglio sull’onda del #metoo è ancora costituito dal potere finanziario dei maschi bianchi privilegiati, ma il film appare quantomeno debole e a tratti sconclusionato. Non significa che, stinto e senza stile com’è, esso non raggiunga un pubblico incline ad appagarsi di critica sociale all’acqua di rose. J.Lo è comunque perfettamente in parte. (dz)