DON’T WORRY DARLING

(Regia: Olivia Wilde, 2022, con Florence Pugh, Harry Styles, Olivia Wilde, Chris Pine, Gemma Chan, Kiki Layne)

DON’T WORRY DARLING

Nella città aziendale di Victory, i mariti vanno al lavoro al mattino (su un progetto top secret) e le mogli rimangono a casa felici di vivere nell’angolo di paradiso che il magnetico Frank (Chris Pine), ideatore del progetto e padre padrone del luogo, ha costruito per loro in pieno deserto. La serenità della giovane coppia formata da Jack (Harry Styles) e Alice (Florence Pugh) comincia però a vacillare quando la donna si avventura fuori dall’area urbana e si ritrova presso il quartier generale di Victory, iniziando subito dopo ad avere una serie di terribili allucinazioni. Della chiacchierata (per ragioni di gossip) opera seconda da regista di Olivia Wilde il meno che si possa dire è che l’ambizione le abbia preso la mano. Aderendo alla voga del distopico, l’autrice del più riuscito benché troppo lodato BooksmartLa rivincita delle sfigate l’opinabile titolo nostrano – mette molta carne al fuoco fra paranoia movie, calchi del cinema di Douglas Sirk ed echi di una vasta gamma di opere che va da The Stepford Wives (soprattutto) a Midsommar e The Truman Show. Una sceneggiatura limacciosa fatica però per costruire anche solo il minimo di empatia sindacale per la protagonista e il film zoppica a lungo senza trovare un verso al di fuori della scolastica critica al patriarcato degli anni Cinquanta e di shock che non vanno sempre a segno. La confezione vuole essere stilosa, ma si rivela inerte, talora anche pretenziosa; e quando finalmente arriva la risoluzione si rivela macchinosa e priva del passo giusto (la regista non ha neppure il polso dell’action). Non una bocciatura senza appello, alla fine, ma il segnale che Olivia Wilde ha ancora molto da imparare dietro la macchina da presa. (dz)

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